Regia di Paul Warner vedi scheda film
Questo film si è rivelato una inaspettata e piacevole sorpresa. L’inizio forse un po’ in sordina, parte con delle inquadrature “nostalgiche” legate all’infanzia dei giovani protagonisti (da cui nel corso del film apparirà chiaro il motivo di certi flash-back in bianco e nero) che vogliono marcare la profonda amicizia che li lega. I tre infatti, sono praticamente cresciuti insieme, e complici i genitori assenti e/o inadeguati, hanno dovuto contare soprattutto solo sulla loro amicizia, come unico vero appiglio affettivo. Finito il liceo i tre giovani uomini si ritrovano di fronte ad un bivio che anche se non esplicitamente rivelato nel film si percepisce quanto li spaventi terribilmente. I ragazzi sentono che nulla sarà come prima è che il profondo legame che li univa andrà irrimediabilmente perduto. Ognuno di loro si ritroverà abbandonato al proprio destino di persona ormai matura: in debito con la società e con le proprie responsabilità nel sapersi arrangiare. Forse è da questo che il regista trae le motivazioni per l’assurdo scherzo che i tre protagonisti decidono di combinare: come rivolta verso un destino troppo traumatico e che non riescono ad accettare serenamente. Una serie di grotteschi ed a volte surreali equivoci li porterà verso un tunnel oscuro che si trasformerà in lotta per la sopravvivenza. I tre infatti finiscono preda di due psicotici criminali senza scrupoli e forse attraverso questo il regista vuole svelare il lato più duro, cinico, violento della realtà di un mondo in cui i ragazzi non hanno più l’alibi dell’innocenza. Il film per certi aspetti ricorda il David Lynch di Twin Peaks e Velluto Blu: alcune scene sono di forte suggestione, ma nello stesso tempo grottesche, surreali, irrisorie. Splendide le musiche di Winnie Mann, perfettamente intonate con l’atmosfera spesso inquietante del film. Anche se il lavoro appare a volte lacunoso, forse anche a causa dei troppi spunti lasciati apparentemente in sospeso, e per alcune riprese deboli come eseguite dalla mano di un altro regista; sorprende quanto il film sia stato bistrattato, forse a causa di una cattiva distribuzione e anche di un cattivo doppiaggio dei giovani protagonisti. Ottimi invece Stephen Baldwin, Sheryl Lee, Mickey Rourke (molto efficace nel suo ruolo). Un film imperfetto ma comunque godibile ed affascinate con qualcosa di veramente particolare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta