Regia di Wes Anderson vedi scheda film
A dirigere The French Dispatch è Wes Anderson, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Nato a Houston, nel Texas, nel 1969 da un'archeologa e un pubblicitario, Anderson ha vissuto da bambino il trauma del divorzio dei genitori, esperienza che si è portata dietro negli anni e che ha spesso riversato nei suoi film. Sin da bambino, ha cominciato a divertirsi realizzando opere in super-8 e a coltivare la passione per il cinema. Con una laurea in filosofia, deve all'incontro con Owen Wilson la realizzazione di alcuni cortometraggi che lo fanno notare dall'industria cinematografica e che gli permettono di esordire nel 1996 con Un colpo da dilettanti, lungometraggio che si rivela un flop commerciale ma che in breve cattura l'attenzione di numerosi estimatori, tra cui Martin Scorsese. Autore di titoli come Rushmore e I Tenenbaum, deve parte del suo successo alle storie "colorate" di Il treno per il Darjeeling, Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore e Grand Budapest Hotel, opere caratterizzati da universi narrativi che, raccontati meticolosamente, rispondono a realtà e leggi uniche. Nella sua carriera, è stato candidato all'Oscar per ben sei volte, senza agguantare mai la statuetta, e ha diretto due opere in stop motion, Fantastic Mr. Fox e L'isola dei cani.
Al centro di The French Dispatch vi è in primo luogo la redazione dell'eponimo magazine. A far partire la storia è la morte di Arthur Howitzer jr., il venerato fondatore ed editore del The French Dispatch of Liberty, Kansans Evening Sun. Portato in scena da Bill Murray, è stato trovato morto per un apparente attacco di cuore nei suoi uffici situati nel Distretto del Tipografo, a Ennui-sur-Blasé, fittizia cittadina francese. Il suo personale selezionato, tra cui il Fumettista, l'Editor di storie, il Consulente legale, la Copy Editor, la Correttrice di bozze e l'allegro Scrittore - che da anni bazzica in redazione ma senza aver scritto mai una parola - si riunisce per scriverne il necrologio. A portare in scena i componenti dello staff sono nell'ordine Jason Schwartzman, Fisher Stevens, Griffin Dunne, Elisabeth Moss, Anjelica Bette Fellini e Wally Wolodarsky.
Lo staff è guidato dagli amati giornalisti di Howitzer, coloro che ha coccolato e incoraggiato ricevendone in cambio devozione e amore. C'è in primo luogo Herbsaint Sazerac, l'intrepido giornalista in bicicletta che, supportato da Owen Wilson, ama perdersi negli aspetti più inquietanti e sgradevoli delle città che frequenta; segue poi J.K.L. Berensen, la critica e cronista in ottimi rapporti personali con tutti coloro che girano nel mondo dell'arte moderna, portata in scena da Tilda Swinton; si continua con Lucina Krementz, la saggista che custodisce gelosamente la sua integrità giornalistica, impersonata da Frances McDormand; e completa infine il quadro Roebuck Wright, poliedrico esperto scoperto e reclutato da Howitzer in circostanze umilianti, con le fattezze di Jeffrey Wright.
La squadra decide di omaggiare Howitzer con quattro differenti storie.
Nella prima, Sazerac ripercorre i suoi giri attraverso Ennui-sur-Blasé, vecchia cittadina con le antiche torri della cattedrale in bella mostra, le sue stradine acciottolate che si snodano tra file di vecchie strutture in pietra, il suo fascino e il suo degrado.
Nella seconda, Berenson propone la storia di Moses Rosenthaler, un pittore folle e criminale inscenato da Benicio del Toro in età adulta e Tony Revolori da giovane, che vede le sue opere in forte ascesa grazie ai prezzi sempre più astronomici voluti dal mercante d'arte Julian Cadazio, giocato da Adrien Brody, e dai suoi zii, con il volto di Bob Balaban e Henry Winkler. Il mondo dell'arte, con in testa la collezionista Upshur Clampett (con le fattezze di Lois Smith) aspetta impaziente di vedere dopo anni di fatica il suo capolavoro ispirato alla sua guardia carceraria e musa Simone, a cui presta il volto Léa Seydoux.
La terza, scritta da Krementz, è un resoconto di prima mano delle lamentele e delle passioni, politiche e sessuali, che guidano la gioventù romanticamente disincantata di Ennui ad andare in guerra contro i loro padroni adulti e dare vita a un tumultuoso sciopero generale che comporta la chiusura dell'intera cittadina. A guidare il movimento sono lo sfortunato sognatore Zeffirelli e la testarda Juliette, supportati rispettivamente da Timothée Chalamet e Lyna Khoudri.
La quarta, frutto del lavoro di Roebuck Wright, è un ritratto del leggendario capo Nescaffier, impersonato da Stephen Park. Al servizio del commissario giocato da Mathieu Amalric, Nescaffier vede la situazione sfuggirgli di mano quando un gruppo di teppisti guidati dall' "Autista", con il volto di Edward Norton, rapisce Gigi, l'amato figlio del commissario con le fattezze di Winsen Ait Hellal, e minaccia di ucciderlo se dalla prigione non verrà rilasciato il contabile della criminalità da poco arrestato, interpretato da Willem Dafoe.