Regia di Louis Garrel vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74 -
Una agiata giovane coppia parigina scopre per caso che il proprio figlio bambino, fino a poco prima ritenuto assai giudizioso, ha iniziato a vendere poco per volta molti oggetti di valore presenti in casa: alcuni dei regali recentemente ricevuti, ma, quel che più risulta grave e compromettente, anche oggetti e preziosi di valore di proprietà degli ignari genitori, che, scoperto il fattaccio, non sanno darsi pace tra incredulità e sconcerto per i beni perduti.
In realtà poi la preoccupazione dei genitori risiede nella eventualità che il ragazzo si possa esser fatto plagiare da chissà quali malintenzionati, magari spacciatori o altro tipo di delinquenza.
Invece le motivazioni del ragazzo (un personaggio così perfettino e pieno di sé da urtare i nervi già dopo pochi secondi di permanenza in scena) si rivelano nobili quanto un po' utopiche, facendo parte il giovane di un gruppo di ragazzi impegnato a portare avanti un progetto ambizioso per la salvaguardi del clima su un pianeta malato come è il nostro attualmente.
Forti della presenza di uno sceneggiatore di punta come Jean-Claude Carriere, recentemente scomparso e qui impegnato nella sua ultima sceneggiatura, il film che segna il ritorno in regia dell'attore Louis Garrel, si rivela, nonostante le innegabili nobili intenzioni, un buco nell'acqua tra smancerie e inutili vezzi da società borghese tutta buone intenzioni ma di una ingenuità disarmante e fuori da ogni dinamica pratica concreta.
Un film girato tra amici ed in famiglia (Laetitia Casta è la compagna dell'attore e regista, qui pure tra i protagonisti della esile vicenda) che si rivela piccolo, ma anche fiacco, a differenza di quasi tutte le opere precedenti di Garrel, piccole ed intimiste ma tutt'altro che banali e fiacche come la presente.
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