Regia di Gabriele Albanesi vedi scheda film
Il ritorno tanto atteso al cinema di Gabriele Albanesi che, dopo undici anni dal precedente lavoro, sforna, in tutta probabilità, la sua migliore pellicola in assoluto trascinato dietro alla macchina da presa da Gianluca Curti (già produttore di Calibro 9). Bastardi a Mano Armata è un thriller violento con anima revenge che si muove sulla scia dei “vecchi” film di genere italiani (penso a titoli come La Casa Sperduta nel Parco di Ruggero Deodato), con un titolo che rimanda sia a Umberto Lenzi che a Quentin Tarantino, salvo poi omaggiare in modo spiccato Fernando Di Leo e una pellicola come Madness – Vacanze per un Massacro. Il plot è semplice, eppur ottimamente gestito, con colpi di scena e un epilogo in cui tutti sono contro tutti. Gabriele Albanesi scrive e dirige con mano ispirata e gran gusto horror (Peppino Mazzotta viene devastato con un portacenere di marmo), del resto l'estrazione culturale del regista è legata proprio a questo genere (si ricorda Il Bosco Fuori), divertendosi a rendere visivamente accattivanti le sequenze (si veda la scena in esterna “garroniana”, penso all'inizio de L'Imbalsamatore, con le due fuggitive che cercano di sottrarsi dal loro aguzzino sotto lo sguardo attento di una civetta).
Ritmo serrato, livello della tensione costante tanto che gli spettatori non hanno attimi di tregua. La confezione tecnica è buona nel suo complesso, così come convincono le interpretazioni. Su tutti brillano Marco Bocci e Amanda Campana (topless per lei). Da sottolineare l'omaggio all'epilogo de La Bestia Uccide a Sangue Freddo di Di Leo relativamente all'ultimo omicidio del film.
Dispiace vedere certe critiche negative a danno di un film che, unitamente ad altri, riporta in “auge” il cinema di genere di intrattenimento italiano. Bravo ad Albanesi e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Buono e consigliatissimo agli appassionati della produzione di genere italiana.
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