Regia di Gabriele Albanesi vedi scheda film
Apprezzato ritorno di Gabriele Albanesi dietro la macchina da presa. Cambiando genere, ma sempre con ottimi risultati, il regista conferma di essere uno dei più interessanti autori nell'attuale panorama cinematografico italiano.
Michele (Peppino Mazzotta) vive in una lussuosa villa assieme alla compagna Damiana (Maria Fernanda Candido) e alla figliastra Fiore (Amanda Campana). La tranquillità familiare un giorno è interrotta da Sergio (Marco Bocci), un killer che penetra nella loro intimità domestica. Su mandato di un boss della malavita - Caligola (Fortunato Cerlino) - Sergio deve recuperare alcuni documenti compromettenti, che sarebbero sepolti nel giardino della villa.
Dopo una lunga assenza (Storie di fantasmi italiane, 2011), finalmente torna sulla scena Gabriele Albanesi, uno dei migliori registi italiani della nuova generazione. A seguito dell'indimenticabile esordio (Il bosco fuori, 2006) e dell'altrettanto grazioso Ubaldo Terzani horror show (2010), Albanesi pareva avere dato l'addio al cinema. Minerva e Rai Cinema producono questo intrigante noir, che diventa presto un thriller accostabile al sottogenere dell'home invasion. La qualità dell'operazione è garantita principalmente da una bella sceneggiatura - opera del regista assieme a Gianluca Curti e Luca Poldelmengo - che permette di realizzare un film "puzzle", dove scene apparentemente incomprensibili (ad esempio l'agghiacciante aggressione iniziale della coppietta in macchina), trovano collocazione a tempo inverso (il movente viene cioè spiegato solo successivamente).
Alla bella storia Albanesi offre il suo elegante stile in regia, con raffinati movimenti di macchina e riprese dinamiche che contribuiscono ad animare ulteriormente la già frenetica azione. Bastardi a mano armata conferma che il cinema in Italia può essere ancora ben fatto, essendo qui del tutto assenti i difetti tipici delle tante produzioni indipendenti (sempre più spesso opera di esordienti) che insistono a proporre il genere horror. In questa lodevole circostanza abbiamo infatti una intrigante sceneggiatura (che ci ricorda in parte Fernando Di Leo e il suo cinema ispirato a Scerbanenco), un doppiaggio attento e professionale e attori di gran classe. Tra loro emerge in particolar modo la brava Amanda Campana (raffinata bellezza femminile, causa anche di un paio di momenti erotici), al suo esordio nel lungometraggio e presente anche nel recente horror di Misischia, Il mostro della cripta.
"Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo. Prima o poi ci azzeccherai."
(Anonimo)
F.P. 15/08/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 88'41")
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