La vita di Hester non è più la stessa dal giorno in cui decide di portare Katherine nella fattoria isolata dove vive con il padre, un uomo dal carattere difficile. Ben presto Hester, che inizialmente viene assunta come cameriera, scopre i piaceri dell'amicizia e sente affiorare in sé qualcosa che aveva a lungo represso. Alla morte del padre di Katherine, Hester assume la gestione della fattoria e delle entrate. Quando Katherine investe con l'auto un uomo a Hester viene l'idea di nascondere il cadavere in fondo ad un pozzo.
Note
Quando venne presentato in concorso nel 1997 al festival di Cannes, del primo lungometraggio della regista australiana Samantha Lang si sussurravano meraviglie provocatorie. Delusione repentina e cocente. Dopo una ventina di minuti appena, dopo un po' di suggestioni del paesaggio australiano e un'iniziale curiosità per le due protagoniste, il film si rivela in tutta la sua fragilità. Noioso e pretestuoso, illuminato solo dalla bellezza rosea di Miranda Otto.
un bel film fatto piu' dlle immagine che dalle parole.con due attrici bravissime ed una regia calda ed avvolgente.certoun po' piu' di ritmo non avrebbe gustato,ma nel complesso il film e godibile.
Quando venne presentato in concorso due anni fa al festival di Cannes, del primo lungometraggio della regista australiana Samantha Lang si sussurravano meraviglie provocatorie. Sarebbe stato, si diceva, il nuovo “Sweetie” (il primo film di Jane Campion che, proprio a Cannes, aveva suscitato scalpore e spaccato la critica), altrettanto forte e spiazzante, nella storia come nella concezione… leggi tutto
Una sorta di horror psicologico, in cui il delitto commesso risale dal fondo della coscienza ed invade subdolamente quello che la protagonista più anziana credeva fosse il suo regno. Il pozzo murato non riesce a contenere il fantasma del morto, che la perseguita non come uno spettro che appare, ma, indirettamente, attraverso un sottile meccanismo di terrore di cui l'altra donna è… leggi tutto
Una sorta di horror psicologico, in cui il delitto commesso risale dal fondo della coscienza ed invade subdolamente quello che la protagonista più anziana credeva fosse il suo regno. Il pozzo murato non riesce a contenere il fantasma del morto, che la perseguita non come uno spettro che appare, ma, indirettamente, attraverso un sottile meccanismo di terrore di cui l'altra donna è…
da vedere solo dopo essersi fumati na canna..c'è la possibilità che si riesca ad intuire cosa volesse trasmettere la regista..mah!? gli unici complimenti vanno fatti alle due protagoniste, davvero brave ad interpretare due personaggi così particolari.
Quando venne presentato in concorso due anni fa al festival di Cannes, del primo lungometraggio della regista australiana Samantha Lang si sussurravano meraviglie provocatorie. Sarebbe stato, si diceva, il nuovo “Sweetie” (il primo film di Jane Campion che, proprio a Cannes, aveva suscitato scalpore e spaccato la critica), altrettanto forte e spiazzante, nella storia come nella concezione…
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Commenti (1) vedi tutti
un bel film fatto piu' dlle immagine che dalle parole.con due attrici bravissime ed una regia calda ed avvolgente.certoun po' piu' di ritmo non avrebbe gustato,ma nel complesso il film e godibile.
commento di superficie 213