Regia di Sam Miller vedi scheda film
Rocce e piloni dell’alta tensione. Le brughiere dello Yorkshire e il paesaggio postindustriale di Sheffield. La fredda estate inglese e il tepore di una difficile storia d’amore. Al centro di queste linee narrative e figurative, il classico gruppo di proletari, simpatici, burloni, rissosi, disperati con misura, disoccupati. Nella prima sceneggiatura scritta per il cinema da Simon Beaufoy sono ben delineati volti, parole, umori e meccanismi che esploderanno nel copione successivo: “The Full Monty”. Lo scrittore e il regista esordiente Sam Miller, addolciscono lo stile, le immagini e le dinamiche modellate e istituzionalizzate da Ken Loach nel cinema britannico di fine millennio. Ray (Pete Postlethwaite) e la sua squadra accettano, lavorando a cottimo, di dipingere i tralicci della linea elettrica durante l’estate. La pioggia, le bevute, i turni massacranti, i litigi, gli sfottò accompagnano le lunghe e faticose giornate fino a quando Ray assume un’autostoppista australiana che vaga per il mondo. Tra vernici e passione, il film perde colpi e i dialoghi si inteneriscono fino al ridicolo. Attori discreti, copione convenzionale, regia acerba.
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