Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Tanto di cappello al regista ciccione per aver girato un film dalla gran tenuta tutto in una scialuppa in mezzo all'oceano. E comunque non sono io a commentare i suoi problemi di linea, ma lui stesso, poiché appare nella pubblicità di una cura dimagrante sul giornale. Tornando al film, non si prova un istante di noia, nonostante lo scenario sia sempre lo stesso. Anzi, si viene presto coinvolti nella complessa dinamica dei personaggi e nelle tensioni che si sviluppano tra loro. Il film infatti sembra essere uno studio di caratteri umani, e di come questi si comportano ed evolvono in una situazione estrema che mette alla prova ciascuno. Interessante risulta soprattutto la donna che all'inizio appare impellicciata e provvista di ogni comfort da signora d'alto rango. Gradualmente emerge che non lo è affatto di nascita, ma anzi è originaria di in un quartiere povero ed è diventata ricca mettendosi con un facoltoso imprenditore. La progressiva perdita dei suoi oggetti coincide con la caduta della sua dissimulazione e la rivelazione della sua natura popolare, anche nel senso meno bello della parola.
Certo Hitchcock non mancò di cattiveria in questo film, specie nella rappresentazione della doppiezza e falsità del tedesco rematore e nel suo non certo indispensabile linciaggio. L'unico difetto del film sta forse nella rappresentazione dei tedeschi piuttosto schematica e da propaganda bellica. Il secondo tedesco, quello salvato alla fine, è così cattivo da essere inverosimile.
Fatto questo appunto, la pellicola funziona a meraviglia, e sfido chiunque a girare un buon film tutto ambientato su una scialuppa alla deriva.
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