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Prigionieri dell'oceano

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Prigionieri dell'oceano

di massimo45
8 stelle

Un bel film di Hitchcock, ma non è uno di quei thriller a cui il Maestro del Brivido ci ha abituato

Tratto da una storia di Steinbeck, il film del 1944 si svolge completamente in una scialuppa con naufraghi scampati all'affondamento di una nave commerciale statunitense e di un U-boat tedesco durante uno scontro in pieno oceano durante la seconda guerra mondiale. Sulla scialuppa trovano rifugio personaggi di diversa nazionalità della nave ed anche un tedesco sopravissuto all'affondamento dell'U-boat. La bravura di Hitchcock è di riuscire a mantenere viva l'attenzione del pubblico sugli avvenimenti che si svolgono sulla scialuppa con riprese interamente effettuate al suo interno e sui personaggi dei quali pian piano emerge il diverso carattere e comportamento che per altro li vede uniti in una ricerca di sopravvivenza. Non vi è alcuna colonna sonora salvo lo sciabordio del mare, del vento, della pioggia ed i dialoghi, salvo al massimo qualche canzone e suonata di un flauto dei protagonisti. Nessuna voce esterna.  Il regista in questo contesto fa emergere lentamente ma implacabilmente le diverse storie personali, provenienza sociale, fede e convinzioni politiche che distinguono i sopravissuti. Particolari e difficili appaiono i rapporti ed il diverso comportamento nei confronti del tedesco, rivelatosi poi essere il comandante dell U-boat, da parte degli altri naufraghi e attraverso questi lentamente Hitchcock si trova ad affrontare il dilemma di una superiorità o meno del tedesco e del nazismo. Questo pur giungendo per esasperazione i superstiti di diverse nazionalità a neutralizzare tutti insieme il loro compagno di viaggio tedesco che li stava portando su una rotta nemica.  I superstiti, quindi, in vista della salvezza da parte di una nave alleata che ha affondato una nave tedesca ausiliaria, si trovano a raccogliere e a dovere immobilizzare un altro naufrago tedesco che tenta di sparare su di loro. Il film termina con la riflessione di uno dei superstiti che si chiede "Che cosa si fa con uno di questi ?".    

Il film fu oggetto di critiche contrastanti tra chi vedeva il comandante del U-boat descritto come un personaggio dalla forte tempra e dominante e chi in realtà vedeva come l'apparente superiorità nazista poteva essere sconfitta dalle altre nazionalità tra loro alleate.

Una curiosità: in tutti i film di Hitchcock è prassi vedere sia pure di sfuggita tra passanti in modo anonimo il regista, cosa apparentemente impossibile in questo caso dove tutto si svolge solo sulla scialuppa. Il regista trova la soluzione comparendo con il suo profilo su una pagina di giornale trovato all'interno della scialuppa che descrive i vantaggi di una dieta dimagrante. 

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