Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Corri uomo corri è il terzo e ultimo capitolo della trilogia spaghetti western che rese celebre Sollima, e fondamentalmente il tris di migliori lavori cinematografici lasciatici dal regista assurto alla popolarità nazionale con il Sandokan televisivo degli anni '70. Per la terza volta consecutiva Sollima utilizza come interprete Tomas Milian, ben rodato in ruoli da bandito messicano simpatico e sbruffone, ma questa volta l'attore cubano è solo al centro della sceneggiatura firmata da Pompeo De Angelis e dal regista, mentre nei precedenti due lavori era affiancato a nomi come quelli di Lee Van Cleef e di Gian Maria Volontè. La trama scorre rapida e senza intoppi nonostante le quasi due ore di durata della pellicola, adeguatamente movimentata e dotata di numerosi cambi di scena e di altrettante situazioni di tensione; circondano il protagonista volti di minor richiamo presso il grande pubblico, ma disposti ottimamente: John Ireland, Nello Pazzafini, Donald O'Brien, Chelo Alonso, Linda Veras e Orso Maria Guerrini in una particina. Il buono/cattivo al centro della vicenda, il messicano Cuchillo, per una volta pende più verso il polo positivo che verso quello negativo e ciò contribuisce a dotare il film di un impatto più 'leggero' rispetto ai canoni del filone. 5/10.
Far West. Il messicano Cuchillo, evaso in fuga, si ritrova fortunosamente sulle tracce di un prezioso bottino; il denaro è però ambito da molti, poichè è destinato ad alimentare la prossima rivoluzione.
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