Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
La caccia al tesoro dei rivoluzionari di Benito Huarez da parte di avventurieri solitari e banditi, tra il Messico di Diaz e gli Stati Uniti.
Sollima non ha mai nascosto i suoi ideali politici: gli eroi non sono più i peones, la cui stagione è ormai finita, ma i piccoli eroi solitari che hanno sposato la causa della rivoluzione. Il denaro non ha colori: è ambito da mercenari senz'anima, "soldati di Dio" e rivoluzionari, il cui comandante sfoggia finto intellettualismo guidando la rivoluzione seduto su una poltrona. E' chiaro il riferimento al presente (il '68): "la rivoluzione ha bisogno anche di amore"; le persone comuni, pronte a sacrificarsi per il bene del popolo, sono i veri rivoluzionari.
Lo humor scanzonato anticipa quello di Trinità, mentre il sodalizio tra Cassidy (O'Brien) e il protagonista Cuchillo (Milan), in bilico tra fedeltà e tradimento, ricorda quello di Per Qualche dollaro in più.
Due bellezze di culto: la bionda Linda Veras, volto ormai conosciuto degli spaghetti-western (diretta da Sollima in Faccia a Faccia e già comparsa de Il Disprezzo) e la cantante cubana Chelo Alonso, piccola star del peplum (con all'attivo Il Buono, il brutto e il cattivo). Josè Torrez è il poeta Ramirez.
Bravo nella parte del bandito Santillana.
Bellezza latinamericana, una chicca per i suoi fan.
L'alleato tenebroso del protagonista: messo vicino a Milan appare un po' troppo rigido. Per il suo personaggio, può anche andare.
Il protagonista Cuchillo, una delle sue innumerevoli maschere, divenuto a suo tempo un mito per i seguaci di Lotta Continua.
Sempre bravo a dirigere gli attori e nella scelta delle inquadrature, da esperto artigiano del genere.
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