Regia di Sergio Sollima vedi scheda film
Spaghetti western con sceneggiatura assai sopra la media con molti personaggi ottimamente caratterizzati (simpaticissimo il personaggio Cuchillo) le cui storie si intrecciano tra loro e sono tutte unite da un elemento in comune: la volontà di impossessarsi di un ingente quantità d’oro dislocata in un paesino americano di frontiera. Abbiamo briganti, rivoluzionari, agenti governativi, ex sceriffi, donne innamorate con spirito di avventura e nel mezzo Cuchillo (T.Milian), ladro da quattrosoldi svelto nell’uso del coltello che si trova coinvolto in una serie di avventure che sconfinano spesso nel grottesco (volontario). Presenti anche qualche riferimento politico, comunque inferiore rispetto ai successivi “Vamos a matar companeros” e “Giù la testa”.
Bravini gli attori con un ottimo Tomas Milian (purtroppo doppiato) e un cast di onesti attori che fa il suo compitino senza ecellere. Così e così la regia di Sollima che, a mio modesto avviso, non ha l’estro visionario di registi come Sergio Corbucci e Sergio Martino, per non parlare di sua maestà Sergio Leone. Ne deriva un buon film a cui però manca quel qualcosa in più (cioè la poetica) per trasformarlo in un cult. Male la colonna sonora (nota negativa che incide sul risultato finale), sufficiente la fotografia.
Tra le scene da ricordare si segnala un originale inseguimento con contemporanea sparatoria, con cavalli che sfangano nella neve. Voto: 7.5+
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