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Corri uomo corri

Regia di Sergio Sollima vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Corri uomo corri

di axe
7 stelle

Messico, fine '800. Divampa la ribellione contro il governo autoritario di Porfirio Diaz. Contemporaneamente, Manuel Sanchez, un ladruncolo tanto bravo con le armi da lancio, da aver guadagnato il soprannome di "Cuchillo", finisce in prigione. Condivide la cella con Ramirez, intellettuale e leader della rivolta, il quale gli promette una piccola ricompensa in cambio di un aiuto nell'evasione. I due fuggono insieme e raggiungono un villaggio poco lontano. Qui la coppia è raggiunta da Riza, il quale, in passato, condivise con Ramirez gli ideali rivoluzionari, e successivamente divenne un violento fuorilegge. Ramirez è depositario di un segreto. Anni prima gli fu affidato un tesoro in oro dal valore di tre milioni di dollari. Egli lo nascose in Texas, con l'intenzione di recuperarlo quando ve ne fosse bisogno per finanziare la rivoluzione. Riza vuol costringere dunque l'uomo a rivelargli l'esatta ubicazione dell'oro, ma Ramirez è accidentalmente raggiunto da un colpo di arma da fuoco. Mentre altri personaggi interessati a Ramirez - e all'oro - entrano in paese e si scontrano con i ladroni di Riza, l'intellettuale morente rivela a Cuchillo il suo segreto. Cuchillo fugge, ed una pletora di soggetti si mette alla sua ricerca. "Corri Uomo Corri", diretto da Sergio Sollima nel 1968, è un classico "western politico". Cuchillo, interpretato da Tomas Milian, è un peon che vive di espedienti; un sottoproletario ante litteram. Il suo breve ma intenso rapporto con l'intellettuale Ramirez, il "poeta", è la scintilla che innesca lo sviluppo, morale ed ideologico, del suo spirito. Divenuto, contro la sua volontà, depositario del segreto del tesoro, è costretto a subirne le conseguenze. Molti sono i soggetti i quali, nonostante ruoli e posizioni nella società del tempo non lo ammettano, tentano di estorcere, a loro vantaggio, le informazioni circa l'ubicazione dell'oro. C'è Riza, ex-rivoluzionario, ormai volgare bandito ed assassino; ci sono Michel e Jean-Paul, due francesi al soldo del regime di Diaz, i quali sfruttano il proprio ruolo di agenti dei servizi segreti, per soddisfare la propria avidità; c'è Penny, sergente dell'"Esercito della Salvezza", la quale invita le folle alla penitenza ed alla moralità, ma perde la testa di fronte alla prospettiva di metter le mani sull'oro: c'è, poi, il padre, sindaco della cittadina del Texas ove è nascosto il tesoro, anch'egli bramoso di impossessarsene. Lo stesso Santillana, guida militare dei ribelli, non convince completamente. Opera in suo favore il co-protagonista del racconto, l'ex-rivoluzionario ed ex-sceriffo Cassidy (Donald O'Brien), dalle iniziali apparenze di soggetto ambiguo, ombroso, spietato. Egli, in realtà, è fiducioso nelle idee rivoluzionarie ma non in chi le propugna. L'unica persona che cerca Cuchillo non per l'oro, è la sua innamorata Dolores. Questa varia umanità è altamente simbolica; Sergio Sollima sembra far chiari riferimenti alla propria attualità. Cuchillo è un semplice cittadino; c'è chi lo vuole "irregimentato" in una forma, chi un'altra, non per il bene dell'individuo, ma per soddisfare una propria istanza, dalla semplice avidità, ad un'ipocrita rigore morale. Chi si mostra sincero e lo sostiene, è, infine il personaggio più improbabile, il quale agisce in favore di un ideale ponendosi all'esterno dei gruppi di potere - quali che siano - costituiti. Il ritmo del film è sostenuto; commedia, dramma ed avventura si alternano, e non vi è rischio di noia. La gradevole colonna sonora comprende brani che rimandano alle musiche di Ennio Morricone. Le ambientazioni sono il Messico, con le sue lande desertiche, ed i villaggi scalcinati, e gli U.S.A., con montagne innevate ed una elegante cittadina. Tomas Milian appare in un ruolo per lui consueto; una sorta di "buon selvaggio", la cui intelligenza è stimolata dagli eventi in cui è coinvolto e dalle persone con le quali entra in contatto; il suo personaggio, gradualmente, "cresce"; perde qualcosa della sua componente "canagliesca" e si trasforma in eroe positivo a tutto tondo. "Corri Uomo Corri" è un divertente ed appassionante western, il cui spessore è aumentato dalle riflessioni politiche, legate al periodo del '68, che porta con sè.

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