Trama
Alessandro Cavallini se ne è andato a soli 14 anni, vittima di un gravissimo tumore pediatrico, il Neuroblastoma IV stadio, dopo una vita da "resiliente", facendo fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e alle difficoltà che l'hanno segnata. Paolo Ruffini intervista operatori sociali e scientifici, come i fondatori di Make a Wish, i responsabili del Dynamo Camp, i dottori clown di Ridolina, gli amici di Alessandro e si concentra soprattutto su medici e psicologi, domandandosi anche quanto gravoso possa essere il loro lavoro: il mestiere di chi deve comunicare che un bambino ha un tumore, di chi deve operare talvolta l'ineluttabile, di chi vede solo due porte: il successo e il fallimento, e corrispondono nettamente alla vita e alla morte. I filmati ricostruiscono la realtà che circonda i bambini oncologici, la trafila obbligata di protocolli e di cure, ma sempre affrontati con la consapevolezza che si può fare tutto, che si può osare, anche se il corpo provato dai chemioterapici, non risponde come vorremmo. Attraverso la vicenda di Alessandro se ne raccontano tante altre: storie di piccoli eroi normali che si trovano a viaggiare dentro la malattia, col sorriso. Che si chiedono che razza di gioco è, che pongono una domanda assordante: "Perché? Perché a me?".
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