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Il principe cerca figlio

Regia di Craig Brewer vedi scheda film

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La recensione su Il principe cerca figlio

di Lina
3 stelle

Sterile tentativo di replicare la simpatia del primo film. Un sequel demenziale, volgare ed eccessivo in tutto.

Sequel superfluo di un primo film brillante che dosava con equilibrio romanticismo e comicità, ma non si può dire la stessa cosa di questo secondo episodio. Qualche trovata divertente c'è che fa ridere di gusto (in primis, la promessa sposa del principe che dopo tanti anni, ancora continua ad abbaiare saltellando ammaestrata), ma l'umorismo è più scontato, demenziale e molto meno geniale del primo capitolo. Perciò la trama assume tinte farsesche e stupide, per non parlare dell'aspetto romantico. Troppo forzato e prevedibile, non mi ha convinta in nessun momento. Sembra solo un brutto copia-incolla della storia d'amore del primo film.

 

Per la verità, anche la storyline imita quella del primo episodio, riproponendo gli stessi elementi e situazioni (con l'ovvia ma vana speranza di replicarne il successo di pubblico) con una netta differenza di stile. Se il primo film, infatti, aveva un'impronta da commedia romantica classica, questo, per un sol peletto, non verte sulla parodia.

 

La novità del ragazzo di strada buzzurro e sempliciotto, figlio illegittimo e unico erede al trono maschio da addestrare affinché un giorno possa essere degno di prendere il posto di suo padre, fa cadere le braccia per il modo in cui viene illustrata. Rovina la purezza dell'amore tra i protagonisti del primo film, servendosi di un racconto-rivelazione quasi fantascientifico pur di acquisire un senso nella trama. Senso che poi non ha, perché non sarebbe comunque un erede di sangue blu, senza contare che il suo arrivo a corte non sembra sconvolgere la vita di nessuno quando invece dovrebbe.

Tutti cornuti e contenti. E per arrivare a cosa? Proporre senza un briciolo di classe e sentimento, il tema delle "famiglie allargate", sottolineando il messaggio che i figli hanno tutti la stessa importanza, anche se vengono concepiti in circostanze assurde (?) dopo essere stati drogati.

 

Jermaine Fowler è belloccio e adorabile, ma il suo personaggio Lavelle è una barzelletta. Sciocco e fuori dalla realtà, non si lascia prendere sul serio neppure quando ci prova o il copione sembra richiederlo.

 

Di sicuro, la parte più riuscita del film è il finale, che non lascia intuire subito chi succederà al trono, proponendo un bel messaggio sulla parità dei diritti tra uomini e donne...

 

Un po' di serietà forse avrebbe reso quest'opera migliore, ma l'atmosfera che si respira è veramente troppo grottesca. A cominciare dalla scena della morte del re. Ridicola. Anche i canti e le ballate lo sono.

 

Il ritmo è serrato, la recitazione egregia, i dialoghi simpatici, ma tante battute sono eccessive o sopra le righe. Le scenografie invece sono cupe e i costumi brutti e carnevaleschi.

 

Su tutti si lascia notare Wesley Snipes, nei panni del cattivone. Divertente, irresistibile e poliedrico. Buona prova.

 

C'era bisogno davvero di questo sequel a distanza di così tanti anni? No.

Lo riguarderei? No.

Lo consiglio? A chi si aspetta un film stilisticamente uguale al primo o alla sua altezza, assolutamente no.

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