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Emanuelle nera. Orient reportage

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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La recensione su Emanuelle nera. Orient reportage

di undying
6 stelle

Primo capitolo della serie "Emanuelle nera" diretto da Massaccesi. Meno elaborato a causa di una sceneggiatura poco efficace ma anticipatore dell'universo "esotico-erotico" di chiara matrice alla Joe D'Amato. Cast di bellissime, in sketches mai banali e funzionali alla celebrazione dell'erotismo più spontaneo.

 

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La giornalista Emanuelle (Laura Gemser) riceve l'incarico di realizzare un servizio a Bangkok. Dopo aver lasciato un suo intimo amico, l'archeologo Robert (Gabriele Tinti), in aereo raggiunge la Thailandia venendo accolta del principe Sanit (Ivan Rassimov), cugino del re. Nonostante le continue richieste di Emanuelle per incontrare il sovrano, Sanit le fa invece da Cicerone accompagnandola in vari locali (centri massaggi, nightclub) o lungo affollati mercati. Durante la permanenza la giornalista fa conoscenza d'una coppia eccentrica - Frances (Ely Galleani) e Jimmy (Giacomo Rossi Stuart) - che viene coinvolta in un festino a base di droga, organizzato da Sanit. In seguito Emanuelle subisce il furto di passaporto, rullini e macchina fotografica, viene rapita e violentata da mercenari al servizio del re, che le consigliano di abbandonare Bangkok per evitare di essere ritenuta complice di un complotto, un colpo di stato, organizzato proprio da Sanit. Intenzionata a raggiungere Robert, che si trova a Casablanca per lavoro, durante il viaggio in aereo ritrova Frances, che ha rotto la relazione con Jimmy. Giunta in Marocco, trova il supporto del console David (Venantino Venantini) ma soprattutto le attenzioni della figlia Debra (Debra Berger), che la ospita nella dependance del consolato finendo per innamorarsene. Emanuelle raggiunge Robert, scoprendo che nel frattempo si è fidanzato. 

 

"Sai condurre in un tunnel dove il tempo cessa di esistere. Quando il piacere sta per trasformarsi in dolore fisico... allora, solo allora, si può raggiungere il momento più bello, quello che i francesi chiamano la 'piccola morte', e noi la grande estasi: il vero orgasmo."
(Principe Sanit rivolto ad Emanuelle)

 

"Io non penso mai al futuro. È il presente, solo il presente, che conta."

(Emanuelle)

 

Laura Gemser

Emanuelle nera. Orient reportage (1976): Laura Gemser

 

Il primo capitolo della serie Emanuelle, diretto da Joe D'Amato, è anche quello più incerto e meno coerente, seguendo di fatto più che una sceneggiatura vera e propria (già comunque opera di Maria Pia Fusco, autrice anche del miglior seguito: Emanuelle: perché violenza alle donne?) un insieme di sketches indipendenti e quasi scollegati l'uno dall'altro. Se narrativamente il film lascia infatti il tempo che trova, Massaccesi sta già però gettando le basi per la costruzione di un "universo cinematografico" esotico (ed erotico) che verrà perfezionato nei sequel, contraddistinto dal taglio internazionale dato da location folkloristiche, con attenzione su usi e costumi locali (tra i quali anche i discutibili inserti di violenza sugli animali, tipo il combattimento tra galli o la lotta tra una mangusta e un serpente) e da un sottofondo femminista e di totale apertura, nonché di normalizzazione, alle pulsioni sessuali individuali, "libere" di essere espresse giocosamente (soprattutto nei rapporti omoerotici tra donne). Formalmente molto ben realizzato, con una bella fotografia, una regia dinamica e attori che sembrano essersi pure divertiti, dando ai loro personaggi il giusto spessore psicologico. Sempre di fondamentale apporto la colonna sonora di Nico Fidenco, anch'essa vera e propria protagonista nonché tratto distintivo dell'intero ciclo dedicato alla sensuale e disinibita fotoreporter.

 

Laura Gemser

Emanuelle nera. Orient reportage (1976): Laura Gemser

 

Piuttosto erotico, ma mai estremo (è presente una sola scena audace nel night - ospiti Rossi Stuart, Galleani, Gemser e Tinti - nella quale una stripteuse espelle una pallina da ping pong dalla vagina), Emanuelle nera: Orient reportage ha ovviamente subito tagli in occasione dei passaggi televisivi. Pare comunque che sia stata realizzata anche una versione differente, stando alla durata dell'imdb (92'), dato ad esempio che il dvd "Stormovie" (presentato come integrale e privo di alcunché d'accostabile all'hard) si ferma una manciata di minuti prima. È da sottolineare il notevole contributo, sul versante estetico, reso da Ely Galleani (significativamente presente, anche in un leggero amplesso lesbo - sull'aereo - con la Gemser) e da Debra Berger (figlia del più celebre William, bellissima e dolcemente triste, sulla quale punta un finale quasi strappalacrime). Massaccesi sorprende con scene follemente inattese, tipo l'irruzione degli innocui (ma fortunati) beduini in Marocco o l'illogica aggressione alla Gemser da parte dei mercenari che la salvano, dopo averla violentata. Un film poco riuscito per via d'una storia forse troppo debole, tenuta assieme a fatica, ma che riesce comunque a farsi valere essendo molto ritmato, mai noioso e, al contrario, reso affascinante da un elegante e curata confezione. La visione suggerisce chiaramente esserci dietro un'identità, una personalità, essendo presente una vera e propria cifra stilistica, che può essere attribuita solo a un autore del calibro di Joe D'Amato.

 

Laura Gemser

Emanuelle nera. Orient reportage (1976): Laura Gemser

 

"Che la Bellezza, odimi bene, Fedro, la Bellezza soltanto è divina e visibile a un tempo, ed è per questo che essa è la via al sensibile, è, piccolo Fedro, la via che mena l'artista allo spirito."

(Thomas Mann)

 

F.P. 02/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana -  "Black Emanuelle en Orient" (durata: 87'53")

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