Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Satira sulle contraddizioni dell'Italia del boom, tra modernizzazione accelerata e un tradizionalismo spesso bigotto. Sordi, protagonista assoluto, con due spalle collaudate (Vittorio De Sica e Franca Valeri), offre qui una delle sue prove più significative dei primi anni di carriera.
Satira di costume sull’Italia del boom economico, un Paese dai due volti, in cui un pervasivo bigottume coesisteva con una modernizzazione che stava investendo anche i costumi. Il merito della sua riuscita va soprattutto a Sordi che, con le sue smorfie e la sua loquela torrenziale rende memorabile il personaggio di un petulante e untuoso censore, tanto zelante quanto ipocrita. Pur oscurati da Albertone, il signorile De Sica e la “bruttina di classe” Valeri (probabilmente la migliore partner cinematografica di Sordi) danno ulteriore valore al film, nel quale spiccano anche, tra i personaggi femminili, la fascinosa Perschy (il suo numero di striptease è sensuale, a tratti ironico, senza volgarità) e Gina Mattarolo nel ruolo della segretaria.
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