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Il moralista

Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il moralista

di axe
7 stelle

Agostino è l'inflessibile segretario generale dell'Organizzazione Internazionale Della Moralità Pubblica; i suoi severi giudizi bloccano qualunque, piccolo o grande, velato o nitido, volontario o  casuale, attacco al senso del pudore. Il presidente dell'organizzazione, ritenendo il solerte funzionario un buon partito per la figlia, oggettivamente bruttina, agisce affinchè i due socializzino. Agostino dichiara il proprio amore per la giovane, ed, entrato nelle grazie del superiore, ottiene d'essere inviato a Monaco di Baviera, per rappresentare l'Italia in una conferenza internazionale sulla moralità; il presidente, in assenza del segretario, cura in prima persona le sue attività. Per il vizio sembra non esserci scampo, con personaggi di tal fatta; ma la realtà è ben diversa da come appare. Agostino sfrutta il proprio ruolo come copertura per l'attività di gestione di escort e night club; il presidente dell'organizzazione non è assolutamente indifferente al fascino femminile. Il regista Giorgio Bianchi dirige una frizzante commedia, ben interpretata da Alberto Sordi e Vittorio De Sica, maestri della recitazione, i quali, per l'occasione, vestono ruoli dalla doppia natura. In pubblico hanno fama e comportamenti di estremo rigore morale, il quale, nel caso di Agostino, sfocia nella pedanteria; in privato sono viziosi, avidi, corrotti. In ciò è insita la pungente critica del regista. I "moralizzatori" non sono migliori di quelli che vorrebbero educare, o dei molti che prosperano, senza nascondersi, intorno al business del vizio. Vediamo come il maturo presidente dell'organizzazione non disdegni di favorire questa o quella attricetta in cerca di successo facile, grazie alla propria avvenenza e civetteria, o d'intascare qualche soldarello per chiudere un occhio qua e là; e, cosa peggiore, che il suo braccio destro, dall'aspetto e modi austeri, inflessibile ed incorruttibile, sia in realtà un truffatore il quale, avvalendosi di una falsa identità, si è infiltrato nell'organizzazione a tutela della moralità per avere maggiore libertà nell'esercizio dei propri poco puliti affari: traffico e sfruttamento di donne (o uomini), insieme a fidati collaboratori, tra i quali spicca Eleonora (Gina Mattarolo), in pubblico astiosa segretaria di Agostino, in privato, sua contabile di fiducia ed incrollabile ammiratrice. Buona parte del racconto segue il personaggio di Agostino nelle sue attività nel ruolo di "moralista". Tormenta pubblicitari "audaci" ed impresari coinvolti nella gestione di locali equivoci (la concorrenza); respinge - pur con evidente malanimo - un corteggiamento interessato e ne intraprende, a sua volta, uno, con modi affettati e, in apparenza, impacciati; tuona contro la corruzione dei costumi di fronte ai rappresentanti di altre nazioni (i quali non sembrano del tutto d'accordo con lui). Solo in epilogo lo vediamo in azione, spigliato e spregiudicato, nelle sue vere sembianze. Mentre Agostino procede con i suoi intrighi, il suo superiore si concede piacevoli "distrazioni"; ma esse lo portano, inevitabilmente, ad imbattersi nel suo "pupillo", in piena attività di ruffiano. Messo di fronte alle proprie responsabilità, Agostino dimostra di essere non molto peggiore di altri, e soprattutto non più sprovveduto ! Il regista tratteggia dunque un mondo in cui ... il più pulito ha la rogna; avvalendosi di tale ricostruzione, racconta con spigliatezza una storia divertente ed un po' ... pruriginosa, non rinunciando, tuttavia, alla critica sociale.

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