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Cartoline di morte

Regia di Danis Tanovic vedi scheda film

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La recensione su Cartoline di morte

di alan smithee
4 stelle

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Il ritrovamento del cadavere orrendamente straziato della giovane figlia di un detective newyorkese, è solo uno dei diversi sconcertanti lavori ad opera di un maniaco che si scaglia contro giovani coppie, per ucciderle e posizionarne i corpi come a riprodurre celebri quadri dai contenuti forti, se non proprio violenti.

Sconvolto dalla circostanza, l'uomo vola a Londra, ove la coppia è stata ritrovata e dove stava trascorrendo una delle tappe della luna di miele, per cercare di dare un volto al responsabile di quel massacro a catena.

Infatti gli omicidi proseguono, anche in altri stati europei, e l'uomo si ritrova a Stoccolma, aiutato per l'occasione da una tenace giornalista divenuta famosa per alcune sue inchieste dalle tematiche piuttosto affini alle violente circostanza.

Nel frattempo seguiamo il viaggio di una bella coppia di giovani mentre attraversa l'Europa in quello che appare un viaggio di nozze, e che ci spinge a ritenerle le prossime vittime della fura dell'assassino.

Il film, che porta la regia dell'interessante ed un tempo impegnato regista bosniaco Danis Tanovic (quello di No man's land, per intenderci), qui alle prese con un progetto presumibilmente di natura prettamente "alimentare" e completamente estraneo alla abituale e ben più circoscritta vena autoriale del cineasta, si sviluppa come un thriller qualunque, con il solito personaggio di protagonista devastato dal dolore (lo interpreta senza particolare ispirazione un melodrammatico Jeffrey Dean Morgan), marito separato di una ex moglie che ama ancora (una Famke janssen letteralmente devastata dai lifting senza ritegno), un po' ravvivato dalla seconda storia, quella in grado di sviluppare l'unica timida sorpresa che la vicenda è in grado di rivelarci durante il suo stentato corso narrativo.

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