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La fiera delle illusioni

Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film

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La recensione su La fiera delle illusioni

di YellowBastard
7 stelle

Alla sua undicesima pellicola, e dopo l’incetta di Oscar con la sua precedente opera cinematografica, Guillermo Del Toro decide di adattare (non poi così fedelmente, in realtà) il romanzo del 1946 Nightmare Alley di William Lindsay Gresham già trasportato al cinema nel’47, ad appena un anno dalla pubblicazione, da Edmund Goulding con Tyron Power nel ruolo del protagonista.

 

La Fiera Delle Illusioni - Nightmare Alley | UCI Cinemas

 

Autore ingiustamente misconosciuto, William L. Gresham ha vissuto un’esistenza infame e una vita al limite, perennemente in bilico tra ragione e ossessione, in modo non poi così dissimile da quella dei suoi protagonisti, combattendo e smascherando gli imbonitori dell’occulto che, tra circhi itineranti in paesini sperduti e raffinati circoli d’èlite dell’alta società americana, cercavano di arricchirsi sfruttando sogni (o incubi) e illusioni di una nazione messa in ginocchio dalla Grande depressione e che, per il suo romanzo, sembra si sia ispirato ad una storia vera appresa durante la Guerra Civile Spagnola dove ha prestato servizio come medico volontario.

 

Ambizioso blockbuster dal cast prestigioso, Nightmare Alley é (forse) il meno deltoriano della sua produzione cinematografica, almeno come sviluppo e idea di scrittura, ma al contempo decostruisce la sua idea stessa di cinema (e del cinema in generale) in un racconto di inganni e di ascesa e caduta dalla fama e dal successo senza però mai uscire dai contorni classici di un affascinante noir d’altri tempi, la cui estetica sembra però ridimensionare il classico senso del grottesco e del barocco così tipico delle opera regista messicano e che finisce invece per apparire come laccato.

 

Eppure qualcosa non funziona a dovere e la sceneggiatura, che dalle pagine del romanzo si trasforma in un trattato sull’illusione/menzogna del cinema stesso (i trucchi del protagonista nell’ingannare la gente non sono altro che quelli del regista nell’ingananre il pubblico), é fin troppo denso di contenuti, stratificato e prolisso, quasi privo di azione e fortemente ancorato al suo amore viscerale per gli anni’50 (e in questo caso la versione in bianco & nero che circola negli USA probabilmente é molto più vicina alle reali intenzioni del regista che non la versione a colori) ma, nonostante sia un film piuttosto lungo, non riesce ad approfondire davvero la psicologia (o l’evoluzione) dei suoi protagonisti confezionando invece un manifesto barocco e retro futurista (e anche con qualche tocco neorealista) sugli orrori della psiche dell’uomo comune condannato dalle sue ambiguità e dalle sue stesse illusioni a sprofondare nella più bestiale delle condizioni.

 

La fiera delle illusioni, recensione: Bradley Cooper e Cate Blanchett  nell'intrigante film di Del Toro | Spettacolo.eu

 

Bradley Cooper si rivela perfetto per il ruolo, stiloso mentalista in doppiopetto troppo ambizioso però per il mondo reale, nel raccontare la tragica parabola di un uomo che cerca di elevarsi dalla sua condizione attraverso l’inganno ma condannato alla disfatta dalle sue stesse illusioni.

Cate Blanchett invece proviene direttamente dalla Golden Age di Hollywood, femme fatale freudiana (e bionda) ferita dal mondo (e dall’uomo) ma che ha imparato a destreggiarsi tra gli oscuri labirinti della depravazione umana, trovando successo e prestigio ma anche vendetta.

Rooney Mara invece rappresenta al contrario l’innocenza (ormai) perduta che finisce tradita dall’ambizione e dall’opportunismo, maldestro e scellerato, insito nella natura umana.

Menzione d’onore all’ottimo David Stathaim e alla brava Tony Collette mentre nel cast troviamo anche un gigionesco Willem Dafoe, Ron Perlman (naturalmente!), Andrew Shaver, Holt McCallany, Jim Beaver e Mark Povinelli.

 

VOTO: 7

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