Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Michele ha due passioni: cantare e Angelantonia, che lo ricambierebbe pure ma il cui padre è convinto che Michele sia un poco di buono. Per giunta il ragazzo viene scambiato per un delinquente e la sua situazione si complica.
Perfide... ma belle! si inserisce nel filone melodrammatico/protomusicarello, molto in voga a quei tempi, sgraffignando il titolo a quelli della saga lanciata da Dino Risi due anni prima con Poveri ma belli (1957); ancora più evidente è la somiglianza con Belle ma povere, diretto subito dopo dallo stesso Risi. Qui, nella sceneggiatura del regista Giorgio Simonelli e di Roberto Gianviti, con la collaborazione di Castellano e Pipolo, gli elementi presi in prestito dal neorealismo rosa si fondono senza fatica con quelli tipici della sceneggiata e del film musicale, sterzando però in maniera abbastanza netta verso la commedia. Al centro del cast compare Claudio Villa, all'epoca sottoposto a un vero e proprio superlavoro dal cinema nostrano (4 pellicole nel solo 1959); al suo fianco troviamo molti buonissimi nomi prelevati dalle cosiddette seconde linee: Mario Riva, Virgilio Riento, Tecla Scarano, Susanna Canales, Luigi Pavese, Gisella Sofio e altri ancora. Il ritmo c'è, ma sostanzialmente nient'altro. Simonelli è comunque bravo a confezionare il lavoro senza eccessive sbavature, diluendo le esecuzioni canore qua e là lungo la trama come da copione in maniera da non appesantire troppo la storia. In quello stesso anno girava altre due pellicole, a dimostrazione di quanto fosse vivace il cinema popolare di quegli anni. 2,5/10.
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