Regia di Peter Chelsom vedi scheda film
Non solo telesorveglianza e tecnologia.
Ho trovato perfetti nelle loro performances gli attori di questo film. Marco D'Amore è un esperto di telesorveglianza. Pur sapendo tutto dei suoi clienti, di interi quartieri, delle vite private passate e presenti di ognuno (martellante la sua ossessione sulla "cronologia" delle telecamere) non sa nulla della propria figlia, della moglie, della sua ex. Maya Sansa, sua sposa, è un'arrivista incallita che non guarda in faccia a nessuno: vuole diventare sindaco, anzi la prima donna sindaco della città. Sì, quella che farà piazza pulita del marcio, ma marcia è lei, che tace alla figlia un fatto serio accadutole anni prima, e lo ingigantisce per le sue paure, le sue fobie, fino a stropicciarla, quella figlia, riempendole la testa di silenzi. Una donna malata, che perde la testa per un altro uomo malato, un Fabrizio Bentivoglio perfetto, il ricco, il potente, che la farà sedere sulla poltrona municipale e che, glielo confessa, è a caccia proprio di una donna come lei, una che lo capisca, e che non lo condanni per le sue morbosità. Ma quali? Si scoprono pian piano, prima odiando il bravo Giulio Pranno, poi disprezzando Silvio Muccino, e infine compatendo una volta di più quegli ambienti falsi, della politica da bassofondo, degli interessi da miseria interiore, quei mezzucci patetici per farsi avanti. Sì, voglio spoilerare il finale: mi sei piaciuto caro Marco, mandando in rete a tutta la città quella merda, i fatti concatenati e chiarissimi, assieme al tuo amaro commento.
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