Regia di Peter Chelsom vedi scheda film
A Forte dei Marmi una ragazza (Grannò) viene stuprata. Un addetto alla sicurezza delle case (D’Amore) setaccia tutti i video delle diverse villette per cercare di dare una soluzione al rebus. Ma l’impresa gli sarà resa quanto mai impervia dal diffuso gioco di omertà che coinvolge anche sua moglie (Sansa), aspirante sindaco di destra della cittadina, e un uomo molto in vista (Bentivoglio).
Vorrebbe sembrare una versione di Dieci piccoli indiani, aggiornata alla tecnologia 2.0. in realtà si tratta di un film girato male, pieno di incastri implausibili e di situazioni forzate, e interpretato peggio. Il vero mistero di questo giallo – inspiegabilmente diretto dal regista britannico Peter Chelsom – è: per quale ragione c’è ancora qualcuno che continua a scambiare Silvio Muccino per un attore? E perché Maya Sansa, che – con l’eccezione di quella della Littizzetto – ha la voce più sgradevole di tutto il cinema italiano, in tanti anni non ha imparato almeno una seconda espressione, oltre al ghigno che le si stampa in faccia persino quando accenna a un sorriso?
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