Trama
Quattro diverse storie fanno il punto su tematiche come la forza morale e la pena di morte. Fino a che punto in un regime dispotico con le sue inevitabili minacce e annessi pericoli un individuo è libero di fare le sue scelte?
Approfondimento
IL MALE NON ESISTE: I DILEMMI TRA L'AMORE E L'OBBEDIENZA ALLO STATO
Diretto e sceneggiato da Mohammad Rasoulof, Il male non esiste racconta come ogni società che applica la pena di morte, come quella iraniana, abbia bisogno delle persone per uccidere altre persone. Quattro uomini vengono posti di fronte a una scelta impensabile ma semplice: qualunque cosa decidano, le loro vite, le loro relazioni e loro stessi, ne subiranno conseguenze dirette o indirette. In quattro episodi collegati tematicamente, si raccontano le loro diverse storie che inevitabilmente diventano anche quelle delle persone che li circondano. Nell'episodio Il male non esiste il quarantenne Heshmat, padre di famiglia tanto affabile quanto simpatico, provvede in maniera efficace al sostentamento della moglie e della famiglia ma dai suoi occhi traspare come i tre nascondano un segreto. In She Said, "You Can Do It", Pouya ha appena cominciato il servizio militare obbligatorio e spera di potere poi richiedere un passaporto per andare a vivere all'estero con la fidanzato quando, dopo una sola settimane, si ritrova a dover affrontare una lunga notte in cui dovrà scegliere tra i suoi sogni e ciò in cui crede; in Birthday, il giovane soldato Javad ha tre giorni di permesso per recarsi nella sua piccola città vicino al Mar Caspio per il compleanno della fidanzata Nana: la morte di una persona cara, però, causerà l'annullamento dei festeggiamenti e sconvolgerà la vita dei due innamorati; in Kiss Me, la coppia di mezza età composta da Bahram e Zaman vive in campagna dove alleva api e viene rispettata dai vicini: l'arrivo nella loro fattoria per qualche giorno di Darya altererà notevolmente la loro routine quotidiana.
Con la direzione della fotografia di Ashkan Ashkani, le scenografie di Saeid Asadi, i costumi di Afsaneh Sarfehju e le musiche di Amir Molookpour, Il male non esiste è stato così raccontato dal regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Berlino 2020: "L'anno scorso ho visto uno di coloro che in passato mi hanno interrogato [il regista ha subito un duro processo dopo essere stato attestato nel 2010 sul set di un film diretto con Jafar Panahi, ndr] uscire da una banca mentre attraversavo una strada a Teheran. Improvvisamente, ho provato una sensazione indescrivibile. Senza che se ne accorgesse, l'ho seguito per un po'. Dopo dieci anni, appariva un po' invecchiato. Volevo fotografarlo con il mio cellulare, corrergli incontro, rivelargli la mia presenza e urlagli in faccia tutta la mia rabbia. Ma, guardandolo da vicino e osservando i suoi comportamenti, non sono riuscito a vedere il mostro malvagio che credevo fosse. In che modo i governanti autocratici spingono le persone a divenire semplici marionette al servizio delle loro macchinazioni? Negli stati non democratici e autoritari, l'unico scopo della legge è la conservazione dello stato stesso e non la facilitazione e la regolamentazione delle relazioni tra le persone. Io vengo da uno stato di questo tipo, l'Iran".
"Spinto dalla mia personale esperienza - ha aggiunto Rasoulof - volevo raccontare storie che ponessero semplici domande: da cittadini responsabili, abbiamo altra scelta quando veniamo costretti a far rispettare gli ordini disumani dei despoti al potere? Da esseri umani, fino a che punto dobbiamo essere ritenuti responsabile dell'adempimento ai loro ordini? Di fronte alla macchina dell'autocrazia, quando si ha a che fare con emozioni umane, come si relazionano la l'amore e la responsabilità morale?".
Il cast
A dirigere Il male non esiste è Mohammad Rasoulof, regista iraniano indipendente, sceneggiatore e produttore. Nato a Shiraz nel 1972, studiava Sociologia all'Università quando ha cominciato a interessarsi al mondo del cinema, realizzando cortometraggi e documentari. Il suo primo lungometraggio, The Twilight, ha… Vedi tutto
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- Orso d'oro al Festival di Berlino 2020
Commenti (3) vedi tutti
"Il male non esiste" mette in relazione la scelta di non uccidere con la ricerca ìmplicita del massimo grado di libertà. E lo fa attraverso quattro storie legate tra loro dall'evidenza che solo di fronte alla morte si riesce a dare un valore all'emancipazione civile del proprio paese. Buon film, anche se non tutti gli episodi funzionano a dovere.
commento di Peppe ComuneMors tua, vita mea: Il male non esiste Quattro storie di uomini in un sistema corrotto collegate da un sottile fil rouge, affrontano una questione fondamentale della società iraniana, costretta da un regime autoritario ad accettare la pena di morte come pratica costante e consolidata. Un film che solleva dilemmi morali universali che scuotono le co
leggi la recensione completa di gaiartanche se su ritmi un po' estenuanti, per il tema trattato è sicuramente da vedere, senza se e senza ma. sull'efficacia della messa in scena, invece ci sarebbe forse da discutere, in quanto le 4 storie non sono tutte equilibrate. specie nel 2° e 3° episodio, dove il dispiegarsi della trama risulta particolarmente artificioso.
commento di giovenosta