AL CINEMA
Una bella ragazza di nome Undine, di professione storica, è una dipendente comunale della città di Berlino che si occupa di seguire turisti in una guida virtuale alla capitale, sulla base di un dettagliato plastico che riscostruisce nei dettagli tutte le modifiche architettoniche che la città ha subito nel corso del travagliato '900.
Quando l'uomo che lei ama le confessa di volerla lasciare, ecco che in Undine si risveglia come un fuoco che finisce per dominarla, ed appare influenzato da una antica leggenda da cui deriva anche l'origine del suo nome, attinente ad una mitologia di un popolo assai legato al mistero dell'acqua, a cui ella è legata e ove è destinata a tornare.
Ma il caso vuole che la ragazza, dopo uno sconcerto iniziale, si innamori di un sensibile sommozzatore, cancellando gli istinti omicidi che la legavano strettamente alla sua tradizione.
A quel punto per Undine ci sarà da affrontare un destino ancora più crudele e beffardo, che la destinerà comunque al mondo acquatico presso il quale la donna desiderava tenersi alla larga.
Vittima di una sorta di maledizione, la vicenda di Undine è soprattutto una storia d'amore che Petzold tenta in tutti i modi di tenere "coi piedi per terra", pure lei come la sua eroina, salvo poi doversi prodigare ad aggiustare la vicenda con soluzioni a sorpresa che non si dimostrano pienamente convincenti, soprattutto data la scarsità di elementi di riferimento utili a collegare la vicenda della protagonista, con quella della leggenda a cui il suo personaggio è indissolubilmente legato.
Christian Petzold, cineasta a tutti gli effetti solido ed affidabile, continua anche con questo film a non riuscire a farsi breccia tra le mie preferenze, mancando una volta ancora di figurare all'interno dei miei eletti ed imprescindibili cineasti imperdibili.
Molto brava, oltre che bellissima, risulta la azzeccata protagonista Paula Beer, mentre nel ruolo del sommozzatore Christoph ritroviamo un attore assai amato dal regista, ovvero Franz Rogowski già apprezzato ne La donna dello scrittore, ma anche fondamentale in film notevoli come Happy End di Haneke, e il bellissimo Un valzer tra gli scaffali.
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