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Siberia

Regia di Abel Ferrara vedi scheda film

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La recensione su Siberia

di undying
5 stelle

Indecifrabile viaggio tra visioni e simbolismi che non portano apparentemente da nessuna parte. Ferrara opta per una narrazione complessa, in contrasto con una splendida cinematografia. Racconta una (non) storia che è troppo ermetica e in maggior modo, finisce in cortocircuito logico.

 

locandina

Siberia (2020): locandina

 

Nella tundra siberiana, l'anziano Clint (Willem Dafoe) gestisce un pub poco frequentato dall'esiguo numero di abitanti locali. Una sera Clint decide di uscire sulla slitta, trainata dai suoi fedeli husky. Durante il viaggio, ricordi e visioni indecifrabili gli terranno compagnia: uno sterminio di civili compiuto in guerra, il padre, il figlio, la moglie dalla quale ha divorziato e infine la madre, verso la quale serba un senso di colpa per non essere stato presente al capezzale quando era in punto di morte. La mente di Clint però va oltre, facendogli incontrare non soltanto persone conosciute ma anche sconosciuti tipo orribili donne deformi, monaci ambigui e pesci parlanti.

 

Willem Dafoe

Siberia (2020): Willem Dafoe

 

Simbolismo, ermetismo, metafora, ambiguità: sono solo alcuni dei termini che possono essere tirati in causa per tentare, senza riuscirci, di dare un senso compiuto all'opera di Ferrara. Tentativi certamente inutili, perché il senso non c'è. La narrazione non esiste. Il regista infatti procede per accostamento di immagini, del tutto casuali e spesso incongruenti, così accade che il protagonista nelle sue peregrinazioni mentali incontri il padre deceduto, più giovane di lui, e lo apostrofi chiedendo: "Che ci fai qui? Il dottore ti ha detto che sei morto."

Oltre alla presenza costante di immagini astratte e decontestualizzate, Ferrara aggiunge in sceneggiatura parole prive di senso e del tutto incomprensibili (ad esempio il dialogo con il monaco), come quando, per confondere ancora di più la percezione allo spettatore, lascia parlare in sottofondo anonimi personaggi che si esprimono in russo (senza sottotitoli). Chi si vuole ostinare a considerare arte e cultura quel che non comprende qui andrà a nozze. Da un punto di vista del contenuto, Siberia è un film improponibile che può essere sintetizzato in mille modi diversi e al tempo stesso in nessuno. Però sul versante tecnico, e sulla performance di Dafoe, il discorso cambia.

 

Willem Dafoe

Siberia (2020): Willem Dafoe

 

Essendo una coproduzione tra Messico, Grecia, Italia (c'entra anche Rai Cinema) e Germania - probabile motivo della presenza al "Festival di Berlino 2020" - il budget del film è sostanzioso e parte delle location sono toccate al Trentino Alto Adige (Bolzano). Due elementi (la suggestiva cinematografia e le panoramiche innevate) che contribuiscono a risollevare le sorti di un titolo altrimenti inguardabile. Siberia rimane dunque un film di nicchia, per chi adora Ferrara o Dafoe e per chi apprezza guardare cose senza senso, pertanto è assolutamente sconsigliato ai più, e soprattutto a chi si aspetta di assistere a una storia. Che qui manca di un inizio, è molto ambigua e vaga al centro, e sul finale sconfina nel delirante con un pesce che parla in ebraico (percui in maggioranza di spettatori non sappiamo quel che dice). Giunti ai titoli di coda, la visione lascia dunque una sensazione di vuoto dovuta al fatto che le belle sequenze si spingono sino a 90 minuti, senza però raccontare niente.

 

Willem Dafoe

Siberia (2020): Willem Dafoe

 

"Non dirmi chi sono, quando nemmeno tu sai chi sei." E' la frase che un monaco - incontrato durante uno dei tanti viaggi onirici e simbolici - pronuncia dopo avere ascoltato il profilo immaginato da Clint. Ed è anche la parte migliore del film e, forse, quella che potrebbe in parte fornire una chiave di lettura, adombrare un motivo alle origini che stanno alla base delle tribolazioni del protagonista. "Tu non sei un santo" - prosegue il monaco -  "ma un essere umano e come tale godi, fotti, balla...". Finito di pronunciare la frase Clint si trova a vivere un brusco cambio di scena (come avviene quasi per tutto il film), il monaco scompare e si materializza una sala con all'interno un giradischi, che fa partire; le note di Runaway (Del Shannon) si diffondono nell'aria, facendo danzare gioiosamente il protagonista, che si ritrova da un contesto innevato siberiano ad un prato soleggiato e fiorito. Quelle stesse note ti entrano nella testa, ti catturano e - stranamente - non ti lasciano più andare.

 

Runaway (Del Shannon)

 

Runaway (Testo)

 

"As I walk along, I wonder
A what went wrong whit our love
A love that was so strong
And as I still walk on
I think of the thing's we've done
Together, while our hearts were young
I'm a walkin' in the rain
Tears are fallin' and I feel a pain
A wishin' you were here by me
To end this misery
And I wonder, I wa wa wa wa wonder
Why a why why why why why
She ran away
And I wonder where she will stay
My little runaway
My run run run run runaway
I'm a walking in the rain
Tears are fallin' and…"

 

Willem Dafoe

Siberia (2020): Willem Dafoe

 

"Mentre cammino, mi chiedo
Cosa è andato storto con il nostro amore
Un amore così forte
E mentre continuo a camminare
Penso alle cose che abbiamo fatto
Insieme, mentre i nostri cuori erano giovani
Sto camminando sotto la pioggia
Le lacrime stanno cadendo e sento un dolore
Vorrei che tu fossi qui con me
Per porre fine a questa miseria
E mi chiedo, mi chiedo
Perché un perché, perché, perché, perché, perché?"

(Runaway di Del Shannon)

 

Siberia (2020): Trailer ufficiale italiano

 

F.P.  15/12/2020 - Versione visionata in lingua inglese/russo (durata: 91'05")

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