La recensione su Air Conditioner

di alan smithee

7 stelle

MUBI

Nella afosa Luanda, in Angola, improvvisamente i condizionatori appesi ai palazzi e alle abitazioni cominciano uno dopo l'altro a crollare al suolo, provocando tra l'altro, oltre all'interruzione della refrigerazione dei locali, indispensabile a quelle temperature, anche il ferimento di persone e il danneggiamento di auto ed altri oggetti in sosta per la strada.

La segretaria di un burbero uomo d'affari chiamata Zezinha, ha tempo tutta la giornata per trovare una soluzione al fatto che anche il condizionatore dell'ufficio del capo è crollato, e l'uomo non intende arrivare in ufficio soffrendo il caldo.

Per questo la donna si rivolge ad una persona di fiducia, l'affidabile Matacedo, affinché possa prendersi carico di risolvere quel problema impellente. Individuato quello che parrebbe l'ultimo condizionatore funzionante, matacedo deve cercare di farlo suo per aiutare la giovane donna a non essere licenziata dal suo dispotico capo ufficio.

L'esordio in regia di Fradique, alias Mario Bastos, avviene con una commedia surreale ipnotica, colorata e naif che pare una favola e che scandisce il tempo tiranno che resta al nostro eroe - persona saggia e paziente - per cercare di risolvere nel migliore dei modi un problema che è solo una briciola all'interno di una sorta di rivolta tecnologica dai risvolti ambientali solo suggeriti.

La storia punta sull'assurdo, dando spazio all'evolversi di pensieri e riflessioni che si rivelano tutt'altro che leggere e denunciano anche l'esistenza di una burocrazia che finisce per creare ostacoli anche quando le problematiche oggettive esigerebbero uno snellimento procedurale atto a favorirne la soluzione.

La costruzione ricercatissima delle scene e l'angolazione ossessiva delle riprese, i colori sgargianti ed elettrici, rendono il film piccolo e un pò provocatorio, un esempio di piccola opera di valore.