Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
La nostra Edwige, protagonista assoluta, è un'eroina popolare superbona, parla in romenesco e guida spericolata il suo taxi contro i cattivi di turno, in una parodia dei polizieschi italiani. Accompagnata dal cast storico al gran completo (mancano all'appello solo Banfi e Carotenuto), con Vitali nell'insolita veste del fraterno collega, Hilton tornato per l'occasione come (manco a dirlo) amante della bella Edwige, contesa anche dal solito Gammino, nella veste di "chips" siculo. L'ottimo Giacomo Rizzo è lo scugnizzo del boss Maccione, D'angelo, fan di "Napoli si ribella" (dello stesso Tarantini!) è il secondo chips di turno. Enzo Cannavale è il commissario.
La Fenech regala due momenti stracult da antologia: le zinne in primo piano sui titoli di testa, mentre guida nuda con nonchalançe il suo taxi per le strade romane e lo strip con parrucca alla Marilyn Monroe.
Siamo di fronte a una comicità demenziale spinta oltre il limite stesso dell'assurdo: Tarantini (ma non dimentichiamo anche Nando Cicero) rappresenta uno dei massimi esponenti di questo filone. Il soggetto è sempre della premiata ditta Milizia, a cui si aggiunge per l'occasione Luciano Martino, produttore, fratello del regista Sergio e marito della Fenech.
Il trashissimo tema taxi Girl accompagnato da ottimi funk, tipici dei polizieschi dell'epoca.
Sempre bravo, qui nel ruolo di commissario.
Piuttosto euberante come attore comico: meglio comunque qui che in altri ruoli più seri.
Meno frizzante del solito, si fa schiacciare da Rizzo.
Bona come sempre.
E' un maestro di questo genere di commedie, che ha aperto la strada a registi più fortunati come Parenti e Oldoini.
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