Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film
AL CINEMA
Zeke Banks (Chris Rock) è un valente poliziotto, un po' schiacciato dalla fama indelebile di cui gode ancora il padre, poliziotto notissimo del medesimo dipartimento, da qualche anno in pensione.
Quando una serie di efferati delitti iniziano a coinvolgere alcuni colleghi del distretto di Banks, l'uomo si mette sulle tracce dei macabri indizi che hanno provocato una morte atroce alle vittime designate.
Intanto l'assassino si rivela davvero organizzato, scaltro e ben convinto a proseguire col suo intento che appare sempre più volto a portare avanti una vendetta contro un comportamento dilagante in grado di mettere a nudo certi comportamenti decisamente poco ortodossi da parte dell'autorità di polizia.
Affiancato senza gradirlo da un giovane ma efficiente nuovo collaboratore (Max Minghella), Zeke comprenderà sue spese cosa si cela dietro questa implacabile e sanguinosa vendetta, e anche come mai il suo famoso padre (Samuel L. Jackson) non si riesce a trovare ormai da alcuni giorni.
L'epilogo non farà che confermare l'abilità strategica del rancoroso assassino, che riuscirà a fare in modo di garantirsi un futuro concitato e pieno di obiettivi non meno truculenti di quelli che hanno dato avvio alla sua carriera di serial killer efferato ed implacabile, raccontati nella lunga, seguitissima e tutt'altro che abbandonata serie di Saw.
In regia troviamo Darren Lynn Bousman, che in materia horror è una vera garanzia, e conosce davvero molto bene la serie iniziata da James Wan, ma da lui portata avanti con i capitoli 2, 3 e 4. Il cineasta punta al sodo e forte di una fotografia sporca e di una puntigliosa ambientazione scenografica, imbastisce un horror efficace per tensione e ritmo.
La vera incongruenza più indigeribile della pellicola è la presenza - obbligata ed indotta in quanto presente anche in veste produttiva - del comico Chris Rock che, nel ritagliarsi il ruolo del protagonista, non rinuncia alle sguaiatezze a cui ci ha abituato nella sua lunga carriera di comico cinematografico e televisivo: caratteristiche che stonano in questo contesto a partire da un timbro di voce, che nella versione italiana rispetta il timbro acuto della voce vera, fastidiosa in un contesto in cui le macabre circostanze richiederebbero un po' più di compostezza per garantire un più efficace grado di credibilità e pertinente drammaticità.
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