Regia di William A. Seiter vedi scheda film
Nonostante venga definito come uno dei film meno riusciti dei famosi fratelli, a mio avviso e uno dei loro più divertenti. Tratto da una piece che a Broadway aveva ottenuto grande successo, il film segna il provvisorio passaggio dei Marx dalla Metro Goldwyn Mayer alla R.K.O. Privo dei numeri musicali cari al gruppo (anche in "La guerra lampo dei fratelli Marx, del 1933, Chico e Harpo non si erano esibiti musicalmente), e con una sapiente miscela di gag, tutte decisamente spassose.
Claustrofobicamente rinchiusa in due stanze dell'Hotel White Way di New York, è la storia di uno squattrinato produttore teatrale, Groucho, che, con l'aiuto di un regista e di un factotum, Chico e Harpo, cerca di montare a Broadway un dramma sociale sui minatori. Nonostante l'assedio dei creditori, ci riescono. Si tratta della trasposizione cinematografica dell'omonima commedia teatrale di John Murray e Allen Boretz, grande successo a Broadway, adattata dal fido Morrie Ryskind, e segna, come già detto, il provvisorio passaggio alla R.K.O. dei Marx, sotto contratto alla M-G-M dal 1935. Per quanto la trama non sia di altissimo livello, la delirante e distruttiva comicità dei Marx riesce a "distruggere" un’intera camera d'albergo e a provocare valanghe di risate.
Davvero irresistibile, il ruolo dell'impresario scalcinato e chiacchierone gli calza a pennello, adesso come in poche altre occasioni, ha ottime possibilità di dare libero sfogo ai suoi nonsense verbali e alle sue battute sardoniche.
Surreale e delirante come non mai, pur senza la sua inseparabile arpa.
Grandissimo nel ruolo del seccatore di turno. Esilarante quando lui e Groucho indossano il maggior numero di vestiti possibile per non doverli lasciare come pegno all'albergo che non possono pagare, e una volta che si spogliano Chico dice: «Adesso so come si sente una spogliarellista». ECCEZIONALE!!!
Mancano ancora un po' di anni perché ottenga il meritato successo e possa avere la possibilità di esprimere tutta la sua irresistibile comicità grazie alla sit-com televisiva "I Love Lucy" (1951-57), ma in questo ruolo ha già la possibilità di dimostrare la sua raffinatezza e la suo ottima recitazione, garbata e brillante.
Ottimo regista della "sophisticated comedy", ha dimostrato con "Sons of the Desert" (I figli del deserto, 1934), con la coppia Laurel & Hardy, e con questo film, di sapercela fare anche con il genere comico.
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