Regia di Jean Renoir vedi scheda film
Un film di Renoir poco entusiasta e rimaneggiato più e più volte dalla produzione è comunque un film dignitoso: questa è una certezza. Rimane però da sapere in cosa consistessero di preciso quelle scene considerate a contenuto erotico troppo alto per rimanere nella forma definitiva della pellicola: in fondo siamo nel 1946 e ci vuole molto poco a creare scandalo, rispetto almeno a ciò che scandaloso può considerare uno spettatore di oltre sessant'anni dopo. Eppure così fu: La donna della spiaggia venne mozzato fino a raggiungere la durata di poco più di un'ora, veramente bizzarra ed atipica. Il film è una storia sentimentale piuttosto convenzionale, basata su un triangolo classico che deve risolversi entro il finale: tutto va come deve andare e la conclusione - anche questa imposta dalla produzione - vede il 'lieto' riavvicinamento dei due coniugi e la partenza del terzo incomodo. La cosa maggiormente apprezzabile del lavoro è il tentativo di indagare nella profondità psicologica dei personaggi: il pittore cieco, il rifiuto della sua stessa arte, il rapporto contraddittorio con la moglie, etc. 5,5/10.
La relazione fra un pittore cieco ed una donna più giovane di lui viene turbata dall'arrivo di un tenente della marina. Il pittore capisce la situazione problematica e la lotta fra i due uomini lo vedrà vincitore.
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