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Birds (or How to Be One)

Regia di Babis Makridis vedi scheda film

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La recensione su Birds (or How to Be One)

di mm40
6 stelle

Quello di volare non è solo un sogno, per l'essere umano: è anche una vera e propria necessità. Come nella commedia di Aristofane intitolata Gli uccelli, gli uomini vanno ancora oggi alla ricerca di Upupa, mitologica entità metà uomo e metà uccello, per fondare in cielo la città di Nubicuculia.


Una parte del pubblico uscirà dalla visione di questo lavoro estasiata, senza dubbio; una parte più ampia ne uscirà però frastornata o addirittura infastidita. In rete viene descritto come 'documentario', ma Birds (Or how to be one) non ha nulla a che fare con questo genere di cinema: è pura fiction, per quanto grottesca, stralunata, a tratti semplicemente indecifrabile; gli ottanta minuti dell'opera di Babis Makridis – anche sceneggiatore – sono interamente costruiti e recitati ad arte, non c'è nulla di reale e le riprese in giro per il mondo (Africa, Stati Uniti, Asia) amplificano il senso di cinema-verità nell'accezione originale di Edgar Morin. Una pellicola di estrema complessità, per farla breve, nella quale il parallelo tra uomo e uccello si fonde con la classicità del teatro di Aristofane e l'attualità contemporanea, generando un corto circuito di rimandi e di suggestioni che culminano nella sequenza in cui lo stesso Makridis si presenta al pubblico, dicendo semplicemente “sono il regista di questo film”: autoironia? Nonsense? Provocazione? Di certo il regista spiazza il suo pubblico, che si aspettava qualcosa di differente a due anni di distanza dall'eccellente Miserere (2018) e a otto dall'esaltante debutto dietro la macchina da presa con L (2012); cerebrale al limite del cervellotico, Birds (Or how to be one) risulta comunque una prova di coraggio e un tentativo di innovare un'arte ormai fin troppo solida e codificata quale il cinema. Basterebbe questo a farle guadagnare la sufficienza. 6/10.

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