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Birds (or How to Be One)

Regia di Babis Makridis vedi scheda film

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La recensione su Birds (or How to Be One)

di alan smithee
7 stelle

locandina

Birds (or How to Be One) (2020): locandina

MUBI Il volo come anelito di una libertà che si manifesta nella sua forma più pura, ma anche come misura di terrore a causa di un istinto che ci impedisce di non provare un paralizzante senso di inadeguatezza e di vuoto, qualora ci capiti di trovarci ad un passo da quell'abisso che la natura non ci permette di affrontare.

Il volo inteso come percorso estremo per elevarsi, vincendo le paure del vuoto e delle vertigini proprie di una specie incapace, già solo per attitudine, di librarsi nei cieli, e più in generale, di "volare alto".

 

scena

Birds (or How to Be One) (2020): scena

scena

Birds (or How to Be One) (2020): scena

Da Babis Makridis, regista greco inquieto e dirompente di L e Miserere, ecco che Birds si presenta come un trattato in nove tappe su una delle inquietudini ricorrenti dell'uomo, a metà strada tra sogno e paura, desiderio tra i più agognati e temuti dalla specie umana, ispirato alla commedia omonima di Aristofane del 400 a.C.. 

Troviamo due uomini alla ricerca di quell'anello di congiunzione tra specie umana e volatile, che consenta loro di carpire i segreti di una tecnica di volo che pare escludere l'umanità a causa della sua inadeguata conformazione fisica. 

scena

Birds (or How to Be One) (2020): scena

scena

Birds (or How to Be One) (2020): scena

Affascinanti sequenze e vedute si alternano a monologhi barocchi e stranianti, mentre coreografie stilizzate e ricercate, sradicate da un contesto scenico teatrale da cui son state originariamente tratte, si alternano ad interviste di diretti interessati a quella che diventa una vera ossessione, e si presentano tutti molto vicini al limite dell'assurdo. 

Ilfilm sperimentale affascina e sconcerta, ma non scorre mai inerte lungo il suo travagliato abisso narrativo, bizzarro e scomposto come una per nulla improvvisata tecnica di volo.

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