Regia di Michela Cescon vedi scheda film
Un abilissimo rapinatore solitario, che è solito spostarsi in sella a scooter rubati e che cambia per ogni missione, mette sotto scacco l'intera capitale romana, riuscendo nel diabolico compito di mettere a segno ben 33 rapine in tre mesi, ragranellando un bottino di oltre 2 mln di euro, e sgattaiolando tra le vie cittadine e dileguandosi ogni volta. Il commissario incaricato di catturarlo (il regista e talvolta attore Ivano De Matteo), viene beffato ogni volta quasi quanto accade a Ginko, nemico giurato di Diabolik.
Per questo motivo approfitta della presenza di un brillante investigatore francese in pensione (lo interpreta un ottimo Jean-Hugues Anglade) da tutti chiamato Il Francese.
Costui giunge in Italia ogni anno per cercare di risolvere l'unico caso irrisolto della sua notevole carriera, nonché quello che lo riguarda più da vicino: catturare l'assassino che, anni prima, gli ha ucciso la figlia tredicenne investendola con il suo scooter, per poi dileguarsi.
Lo straniero, acuto e molto perspicace, accetta di collaborare con il commissario ed in poco tempo intuisce ciò che lo spettatore sa già: il.colpevole è una donna insospettabile (Valeria Golino), che agisce per dar sfogo a motivazioni personali che riguardano ben poco il fatto di arricchirsi. L'esordio in regia della brava attrice Michela Cescon, che si ricorda in particolare nella straordinaria e camaleontica prestazione in Primo Amore di Garrone (2004), ma anche in due recenti thriller come Villetta con ospiti del De Matteo (2020) e Io sono l'abisso di Donato Carrisi (2022), avviene proprio nel segno di un polar teso e incalzante che riesce ad incollare allo schermo, senza poi fornire, tuttavia, i necessari appigli per convincere pienamente.
Per affrontare meglio la vicenda, come consigliato dalla stessa regista, è necessario non porsi troppi quesiti di plausibilità, quanto piuttosto lasciarsi andare alle atmosfere buie e ai pallori di un contesto scenografico molto affascinante, sia in esterni che in interni.
Certo, per quanto brillante, chiedersi come il Francese possa dedurre da pochissimi indizi che il ricercato è una donna, e addirittura poi incrociarlo nel bar che frequenta, è una evenienza davvero forzata ed altamente improbabile.
Ma il fascino del noir, girato in formato cinemascope e fotografato in modo assai suggestivo con i suoi colori livido e spettrali, c'è tutto e questo esordio di Cescon non può che approvarsi e rivelarsi, nonostante tutto, una operazione riuscita, originale, insolita e degna di nota.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta