Trama
Un rapinatore solitario, in sella a un maxi scooter ogni volta diverso, deruba una banca e una gioielleria dietro l'altra svicolando a grande velocità tra le pieghe di Roma, tra le sue bellezze antiche e le sue archeologie urbane, riuscendo sempre a seminare i suoi inseguitori e infine a svanire nel nulla. Il caso è nelle mani di un commissario romano, verace e cinico che, non riuscendo a venirne a capo, chiede aiuto a un suo amico parigino, detto il Francese, un ex commissario famoso per la sua perspicacia psicologica e per avere risolto decine di casi impossibili. Tutti, tranne quello che riguarda la morte della figlia, per il cui anniversario torna in città ogni anno. Sarà lui a scoprire l'identità del rapinatore, una persona insospettabile quanto di grande intelligenza, con il quale ingaggia una sfida dalle conseguenze imprevedibili.
Curiosità
LA PAROLA ALLA REGISTA
"Occhi blu è una personale interpretazione e un tributo al genere polar con il quale il cinema francese, a partire dagli anni '40 riuscì a combinare, in un modo unico, i temi e gli stilemi del cinema noir e di quello poliziesco. Gli ingredienti tipici del genere sono gli stessi: pochi dialoghi, molta atmosfera e personaggi malinconici e romantici. In questo caso due commissari, un rapinatore e un giovane meccanico. C'è poi una moto – anzi, tante – e c'è la città, Roma, ritratta tra il traffico ondoso delle sue arterie e notti solitarie e vuote, tra una Piramide bianca come la luna e un Colosseo all'alba che vigila su sfide e rivincite.
Ogni immagine vuole raccontare emotivamente la storia. Gli interni sono essenziali perché il vero arredamento è l'architettura dei luoghi stessi, insieme al gioco degli spazi e della luce. E ogni personaggio racconta molto di sé attraversando questi luoghi volutamente vuoti.
Il film è stato girato in Cinemascope, un formato largo, tipico del genere, che dona profondità all'immagine e obbliga lo spettatore alla scelta dei punti di vista. La fotografia quasi si può toccare per quanto è "materica" e per come segna i contrasti, i particolari e le distanze.
Fin dall'inizio del film, le sequenze che vedono protagonisti il rapinatore e la sua città sono accompagnate dal suono di una tromba. Ma tutta la musica, in Occhi blu svolge un ruolo importante, quasi narrante, scandisce tutti i passaggi emotivi finché non scompare insieme al rapinatore per tornare solo in prossimità del finale ma in una forma diversa, quando l'atmosfera si fa fumosa di jazz.
Per rendere tutto questo, e per rispettare le regole e le tecniche che sono proprie di un preciso genere cinematografico ci volevano dei veri talenti in ogni reparto del cast. Per Occhi blu se ne sono uniti tanti, dagli attori, Valeria Golino, Jean-Hugues Anglade, Ivano De Matteo, al direttore della fotografia Matteo Cocco, al compositore Andrea Farri, con i suoi straordinari solisti Paolo Fresu e Luigi Piovano, a Esmé Sciaroni, Grazia Materia, Fabrizio Nanni, Luca Servino, Filippo Porcari… A tutti loro è stato chiesto di pensare al film come a un gioco ma nel modo più serio possibile. Occhi blu non sarebbe stato possibile senza di loro".
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Prima prova da regista di Michela Cescon.
leggi la recensione completa di OsmantusUno dei più brutti film che abbia mai visto, non si capisce un granché. Mi dispiace per la Golino che si sia messa a fare un film del genere.
commento di iacopo73Esordio alla regia di Michela Cescon un cupo thriller in una Roma lunare. Buona la prima.
leggi la recensione completa di claudio1959