Regia di Philippe Falardeau vedi scheda film
AL CINEMA
"La poesia è cibo per l'anima: non me ne dimenticherò."
La giovane Joanna ama la poesia e vorrebbe dedicarsi a tale attività a livello professionale. Conscia del fatto che solo la fama potrà assicurarle sostentamento, decide di lasciare casa e recarsi a New York. Siamo ad inizi '90, e la ragazza cerca un posto da stagista presso una delle molte agenzie letterarie della Grande Mela. Verrà scelta a battere a macchina (pur non essendo capace), presso la antiquata agenzia condotta da una nota agente di nome Margareth, nota soprattutto per il essere l'unico riferimento e trait d'union col mondo esterno del celebre autore J.D. Salinger.
La ragazza finisce per occuparsi anche della lettura dei molti messaggi per posta che l'autore riceve, messaggi che non può fare altro che leggere, cestinare, rispondendo ai mittenti che l'autore non desidera corrispondere con estranei.
Mentre anche la sua vita sentimentale prende una svolta inaspettata, Joanna inizierà ad appassionarsi a quelle lettere, finendo per evitare risposte impersonali di rito e calandosi nel ruolo del famoso scrittore, con cui tra l'altro avrà occasione di imbattersi telefonicamente in un paio di brevi ma cortesi scambi.
Nel frattempo, entrata a fatica sotto l'ala protettrice della sua intransigente ed apparentemente dispotica capa, Joanna giungerà nuovamente ad un bivio di vita miliare in cui confermerà ancora fermezza di carattere e la predisposizione irrefrenabile ad intraprendere sempre la strada più stimolante, ma anche più in salita.
Il film carino e nulla più del regista canadese di Monsieur Lazhar, Philippe Falardeau, possiede una scrupolosa e dettagliata riproduzione della New York dei primi '90, quando la rivoluzione informatica stava iniziando a dilagare e a segnare il passo tra chi si adeguava ai nuovi stimoli, e chi li demonizzava procedendo con ostinazione su una strada ahimè fuori binario.
Il filmino è esile ma carino, e si fa apprezzare soprattutto per la gradevolezza della giovane protagonista Margareth Qualley che già ci era parsa indimenticabile nei suoi jeans corti inguinali in C'era una volta a.... Hollywood di Tarantino (ove faceva comprensibilmente perdere la testa a Brad Pitt), affiancata per l'occasione da una sempre carismatica Sigourney Weaver, qui nei simil panni di una Streep da Diavolo veste Prada, ma meno sopra le righe.
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