Regia di Sian Heder vedi scheda film
CODA è tutto quello che ti aspetti: corretto, accomodante, piacione, facilissimo, finanche macchiettistico (la figura del professore Villalobos, un concentrato di tic ed espressioni-cliché). Eppure coinvolge, invoglia lo spettatore a vedere la scena successiva, ha un paio di momenti autenticamente commoventi (la protagonista che canta per i padre sul furgone e la stessa che nel finale canta Both Sides Now di Joni Mitchell) ed è una sana rivendicazione di preservazione dei legami familiari. Cosa che in questi bui tempi di fazioni opposte, crepe ideologiche interne a nuclei, covid-timore del prossimo quanto più vicino, è sempre bene avere a cuore.
Tre Oscar: Miglior film (francamente criticabile, con tutto il meglio che c’era in campo, “Don’t Look Up” in primis), Miglior attore non protagonista a Troy Kotsur (formidabile) e Migliore sceneggiatura non originale a Sian Heder.
Per una serata piacevole in famiglia è perfetto.
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