Regia di Sian Heder vedi scheda film
Strana la mente umana. Visto senza nulla sapere, risulta filmetto simpatico, non male, con qualche lato positivo, ma un grosso difetto: con tutto il rispetto per i non udenti, dato che i quattro protagonisti comunicano tra di loro con il linguaggio dei segni americano (che è diverso da quello italiano e da tutti gli altri), ne deriva che senza sottotitoli di cui chi scrive non ha potuto usufruire, più della metà della sceneggiatura rimane ignota, sarebbe stato più facile capire qualcosa se avessero parlato in lingua inuit. Chiamare un professore di musica messicano Villa-Lobos non è stata proprio una citazione di stile, senza nulla togliere al grande compositore brasiliano, ma almeno sono state utilizzate canzoni di tutto rispetto, tra cui Joni Mitchell e David Bowie, invece di spazzatura tipo Adele, Beyonce e Lady Gaga come ci si poteva aspettare. Poi si viene a scoprire che la pellicola è la rimasticatura di un film francese, dato che gli americani non sanno che esiste un altro mondo oltre i loro cinquanta stati, e che, colmo dei colmi, ha vinto l'Oscar come miglior film. E allora no, allora non ci siamo. Poi si viene a sapere che produce Apple. E allora comincia a sorgere un dubbio.
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