Regia di Sian Heder vedi scheda film
TFF 39 - FUORI CONCORSO
Ruby è stata una studentessa non particolarmente brillante, che tuttavia scopre, poco per volta, di essere dotata di una voce bellissima e di una intonazione perfetta per il canto.
Il fatto che sia l'unica a sentirci in una famiglia di sordi composta da genitori e fratello maggiore, tutti dediti alla pesca, non le ha fatto maturare questa consapevolezza che con estremo ritardo.
Impegnata ad aiutare la famiglia nel peschereccio di famiglia, essendo l'unica in grado di percepire suoni e rendersi conto di eventuali allarmi o avvisi della capitaneria locale, la giovane stenta a fare comprendere ai propri cari che il canto è più che un semplice hobby o una passione.
A coltivare questa consapevolezza, ci penserà l'eccentrico nuovo professore di musica della giovane, tal Bernardo Villalobos, che da severo istitutore si trasformerà in complice e prezioso formatore e talent scout della dotata giovane. Nel film lacrimevole e mieloso della regista Sian Heder, l'unica sorpresa veramente gradita è quella di ritrovare la cara Marlee Marlin dei miei tempi giovanili, protagonista oscarizzata dell'altrettanto mieloso e sopravvalutato Figli di un dio minore, ma donna dinamica e sinceramente simpatica per l'immagine che ha sempre reso di sé stessa.
Il film gioca pericolosamente le sue carte sulla strada del facile ammiccamento, della carineria e della bella voce da usignolo in bell'udito, risultando interessante ed originale nel sol momento in cui ha la buona idea di esplicitare l'imbarazzo dei due genitori sordi che, mentre assistono alla rappresentazione canora scolastica della figlia, si rivelano subito emozionati, ma finiscono per non coglierne incolpevolmente la dinamica dei fatti, non avendo mai potuto godere del senso dell'udito.
Un po' troppo poco per un film che si concentra sulle carinerie ruffiane, sui personaggi sopra le righe come il bonario Bernardo di cui sopra, sulla facile emozione cattura-consenso che si rivela presto stucchevole ed insopportabile, specie per gli intolleranti senza cuore, acidi e "zitelli" come il sottoscritto.
Il film, il cui titolo è l'acronimo di "Children of a deaf adults", è in realtà il remake del film francese, un po' più riuscito, La famiglia Bélier di Eric Lartigau, campione di incassi in patria nel 2014.
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