Trama
Judith ha una doppia vita, due amanti, due figli in Francia e una figlia in Svizzera. Bloccata in un mondo di segreti e bugie, vedrà la sua vita frantumarsi a poco a poco.
Curiosità
TRE DOMANDE AL REGISTA
Da dove nasce l’idea del film?
L'idea era quella di raccontare di una donna capace di nascondere la sua tormentata vita privata attraverso il lavoro. Pensavo alle dinamiche scatenate da questo espediente. Una donna costantemente in movimento che viaggia avanti e indietro. Un volo di linea. Nel cinema, la storia di un uomo che conduce una doppia vita è abbastanza comune, non è un tema così esplorato, invece, quando si tratta di un personaggio femminile. Perché la questione dei figli, se ce ne sono, salta subito fuori... Mi interessava sapere se si potesse davvero tenere segreta una gravidanza. Se fosse plausibile. Sin dalla scrittura della sceneggiatura ho avuto presente questa sfida. Una questione che non si sarebbe posta se il protagonista fosse stato un uomo. Ricordo Danièle Dubroux, la regista del meraviglioso film Border Line, che sosteneva di voler sempre "difendere l'indifendibile". Nel personaggio di Judith troviamo un po' questo: difende sempre ciò che a ragione dovrebbe essere indifendibile.
Qual’è la prima scena che ha immaginato?
Era una sequenza in cui Judith va in un nightclub e viene avvicinata da un playboy fin troppo insistente. Per la prima volta, Judith mente sulla sua identità. La scena non è più nel film ma è quella che ha gettato le basi dell’idea stessa su cui poggia il film. L’ho messa da parte perché volevo che tutto iniziasse in un momento della sua esistenza in cui sarebbe stato per lei difficile gestire una doppia vita. Scrivere questo film mi ha richiesto molto tempo e fatica. Occorreva una sceneggiatura con una struttura molto rigida, dalla quale era difficile togliere elementi senza compromettere il tutto. Quando è sorta la domanda sulle scene che avrei potuto tagliare o rimuovere per risparmiare sui costi (come spesso accade con i film indipendenti, il budget era limitato), non è stato facile: era complicato tagliare perché per me contava ogni dettaglio o informazione.
In che momento il film è diventato un thriller che fornisce continuamente indizi allo spettatore?
Mi sono reso conto abbastanza presto che avrebbe avuto quella che io definisco una “struttura a lumaca”: inizi dalla Z e arrivi alla A. La cosa mi ha un po’ spaventato. Per me, è facile scrivere ma sono abituato a un tipo di struttura più lineare. Qui, sapevo di aver bisogno di un meccanismo cinetico inarrestabile. Ogni scena girata doveva aggiungere qualcosa in più ma solo una, in modo che la narrazione rimanesse digeribile e aggiungesse elementi utili. Mi piace tenere lo spettatore sveglio, coinvolgerlo e lasciarlo con il fiato sospeso. Mi piace l’idea di vedere un film che richiede partecipazione. Lo spettatore deve stare sempre attento alla protagonista: mentire è un lavoro duro, estenuante e a tempo pieno. Richiede una mappa mentale complessa e non si può sbagliare. Essere un bugiardo è come essere uno scrittore, per forza di cose. Judith inventa continuamente storie. A volte, non ne ha il tempo e sembra con le spalle al muro: presa dal panico, inventa comunque qualcosa, e le sue bugie sono sempre sul filo del rasoio e possono farle perdere tutto.
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
Un film dominato dalla bellezza, dal magnetismo e dal fascino di Virginie Efira attrice belga tra le migliori del cinema mondiale.
leggi la recensione completa di claudio1959Virginie Efira, brava e bella è il film e le sue capacità non sono in discussione. Piuttosto lo è tutta l'architettura finalizzata a costruire una situazione intricata piuttosto che approfondire gli aspetti motivazionali e psicologici della vicenda che resta quindi piuttosto superficiale ed artificiosa. Comunque sufficiente.
commento di bombo1Magari non tutto a livello di sceneggiatura convince appieno e la regia poteva evitare qualche calo di ritmo. Ma il film è la sua protagonista, è Virginie Efira, che offre una prova superba e impeccabile e vale da sola la visione, confermandosi un'attrice sensazionale.
commento di silviodifedeIl tema del doppio al cinema ha sempre affascinato,poi quando il "doppio" e' la bella Efira la cosa diventa stuzzicante,lo hanno paragonato a un film di Hitch ma questo lavoro e' assai distante e purtroppo a tratti un po' confuso e poco credibile....ma c'e' la Efira....sempre brava e convincente.
commento di ezioRidicolo film sciocchezza, con propaganda femminista e omosessuale.
commento di gruvierazConfuso e velleitario, regge fin dove la sceneggiatura risolve i passaggi - comunque azzardati - relativi alla vita a metà di Judith. Dopo, naufraga in un melodramma senza senso spingendo sul pedale della (parziale) follia della protagonista. I debiti hitchkockiani (Judith/Madeleine come Judy/Madeleine) si fermano ai nomi...imbarazzante.
commento di maurri 63