Regia di Peter McDonald vedi scheda film
Film che esce dalle consuete esibizioni di kickboxeur di Jean-Claude van Damme, dandoli una connotazione più umana ed espressiva. Non che sia una prova di particolare densità, ma è presente una certo vigore, una solidarietà fra disgraziati che per disavventure o crimini, si arruolano nella Legione Straniera e vanno ad operare militarmente in un ambiente africano nel tentativo di mantenere l’ordine colonialista in una regione in cui i Riffs intendono invece riappropriarsi. La vita del legionario non è certo monastica e, a secondo del carattere, fra alcuni dei legionari si instaura una certa amicizia legata alla consapevolezza di fare una brutta fine, specie se viene a mancare quella solidarietà indispensabile per sopravvivere. Il film, con una certa difficoltà cerca di trasmettere queste sensazioni ed in parte ci riesce, ma lascia ampi margini ambigui ed incerti. Il cast si adopera con dignità per dare quel ritmo e quella tensione indispensabili per rendere l’opera visibile e non completamente da rifiutare. Discreta coreografia sia negli interni d’epoca (anni 20), ma soprattutto negli ambienti sabbiosi e sassosi esterni e colonna musicale di John Altman, appropriata Voto 6
Musica di John Altman appropriata
Di mestiere
Un po' meglio del solito
L'amico nero americano che implora di essere ucciso dal compagno pur di non venire torturato ulteriormente dai Riff
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