Regia di Philippe De Broca vedi scheda film
Un gran bel film di cappa e spada, come quelli di una volta: duelli a colpi di fioretto, spadaccini che tengono testa da soli a manipoli di avversari, inseguimenti, cavalcate, ricca nobiltà da una parte, popolino oppresso dall’altra, una singolare storia d’amore, una troupe di saltimbanchi itineranti italiani, il buono che smaschera e sconfigge il cattivo. Non manca niente per trascorrere due ore di puro divertimento, grazie ad un regista di grande esperienza, uno stuolo di attori di comprovata bravura, paesaggi e costumi sempre affascinanti, una colonna sonora incalzante (Philippe Sarde) ed un ritmo che non si concede pause. Per il ruolo principale, una parte decisamente atletica e scattante, Philippe de Broca non può più contare sul suo attore feticcio, l’ormai 65enne Jean-Paul Belmondo, e si rivolge a Daniel Auteuil. La scelta appare a prima vista bizzarra, ma Auteuil si rivela sorprendente per dinamismo e capacità fisiche, oltre che per la sua nota capacità recitativa. Lo surclassa però un Frabrice Luchini, come spesso gli accade in stato di grazia, nel ruolo del classico complottatore cattivo e in malafede. Il suo eloquio tutto in punta di fioretto mi ha lasciato senza parole. Infine, come non restare affascinati dall’ironia e dalla spiritosaggine di Philippe Noiret nella sua indimenticabile incarnazione di Filippo d’Orléans? Grandi momenti di grande cinema.
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