Regia di Nia DaCosta vedi scheda film
Remake, con velleità di critica sociale, dell'omonimo horror anni '90 ispirato da un racconto di Clive Barker. Sviluppo di trama molto lento e graduale per un soggetto che è l'ennesima riproposizione del tema del boogeyman. La traccia ruota attorno a un concetto molto semplice: se pronunci per cinque volte di seguito il nome "candyman" davanti a uno specchio l'uomo nero (di nome e di fatto) si materializza e ti fa fuori. Al di là degli effetti gore, che crescono al progredire del film, il prodotto di DaCosta è, a lunghi tratti, soporifero e telefonato. Si tenta di dare sostanza con una marcata denuncia del razzismo tipico della societa' americana e ponendo l'attenzione sui pestaggi mortali ingiustificati quali fonti di violenza successiva (un po' come per Maniac Cop). Non è pessimo, tuttavia non se ne sentiva la mancanza. Interessante la mattanza finale, con tanto di amputazioni di arti, spruzzi di sangue e alto dispendio ematico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta