Regia di Michael Matthews vedi scheda film
Dopo che un asteroide che rischiava di colpire la Terra è stato distrutto dai missili nucleari, un rilascio massiccio sul pianeta di sostanze chimiche dall’asteroide muta gli animali a sangue freddo (rettili, insetti etc.) trasformandoli in enormi mostri che prendono il sopravvento sul mondo esterno, distruggendo ogni cosa e costringendo gli esseri umani sopravvissuti (appena il 5% della popolazione) a rifugiarsi sotto terra.
Joel vive da 7 anni insieme a un gruppo di rifugiati in un bunker sotterraneo finche decide di intraprendere un viaggio verso la colonia di Aimee, la fidanzata che è stato costretto a lasciare quando il mondo si è capovolto, che lo trasformerà da timido e impacciato in un adulto coraggioso e consapevole.
Michael Matthews, regista sudafricano al suo secondo lungometraggio, si appoggia a una sceneggiatura di Brian Duffield & Matthew Robinson e agli effetti speciali curati da Matt Sloan & Steve Boyle, in un mix tra reale e digitale, per quello che è prevedibilmente un classicissimo film per ragazzi, una fiaba camuffata, tra le altre cose, da commedia sentimentale, film d’avventura, pellicola di fantascienza o horror fantastico ma è soprattutto un “coming of age”, un racconto di formazione avventuroso e horrorifero ma con un approccio ironico e orientato anche al romanticismo.
In pratica prendete l’umorismo di Zombiland, ibridatelo con Mosters sostituendo gli zombie con, per l'appunto, i mostri e aggiungete un pizzico di commedia romantica e otterrete Love And Mosters, il nuovo film Netflix che però non sfigurerebbe affatto in un qualsiasi catalogo Disney.
Infatti ci sono valori come il senso dell’amicizia o della comunità, il sostenersi di fronte alle difficoltà o l’imparare attraverso le difficoltà e l’immancabile lezione, visto i tempi che corrono, sul rispetto della natura e di come l’uomo ne abbia abusato con risultati terribili, un pò anche metafora della pandemia da Covid-19 con l’umanità, o ciò che ne resta, costretto a rinchiudersi per sopravvivere a una minaccia che arriva dalla natura che gli si rivolta contro e un’amore romantico, quasi da favola, che si amalgamano perfettamente con il genere formativo per eccellenza, ovvero il road movie.
Pur non brillando per innovazione o scrittura Love and Mosters riesce a svincolarsi da un senso di deja-vu, presente costantemente in ogni angolo, grazie a un’immaginario che rimanda alla fantascienza degli anni‘50 e ai suoi animali giganti, vedi i classici Tarantula o Assalto alla Terra, venati da un tono nostalgico e sempre molto ironico e in cui non c’é niente da distruggere o sconfiggere quanto invece da imparare per una sana convivenza sia tra uomini che con il mondo circostante, mostri o non mostri compresi, e a cui il regista riesce a bilanciare le sue varie componenti per ottenerne un risultato per lo meno piacevole, tanto che già si parla già di un possibile sequel.
Protagonisti, già idoli dei più giovani, Dylan O’Brien (serie TV di Teen Wolf e la saga di Maze Runner) e Jessica Henwick (Il Trono di Spade, Iron Fist e, prossimamente, nel nuovo Matrix) a cui si affiancano Michael Rooker e Ariana Greenblatt.
VOTO: 6
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