Regia di Arthur Harari vedi scheda film
FESTIVAL DE CANNES 74 - UN CERTAIN REGARD - CINEMA OLTRECONFINE
Un giovane soldato giapponese, addestrato per sostenere le più dure performances tipiche di azioni di guerra e missioni speciali, viene inviato dall'esercito in un arcipelago isolato ma strategico delle Filippine col compito di avvistare e fermate l'avanzata statunitense, agli sgoccioli del Secondo Conflitto mondiale. Contro ogni previsione il Giappone si arrende poco dopo, ma Onoda, soldato valoroso ed obbediente, rimane in loco con i suoi soldati a combattere contro un nemico ormai immaginario, contro una fame vera e condizioni di vita senz'altro rese difficili da un isolamento senza svolte.
Senza nessuno che possa avvisarlo, sospettoso di cedere alla curiosità di nuovi venuti che potessero aggiornarlo, diffidente quando una truppa militare parte a cercarlo, Onoda, con la sua truppa decimata, resiste in solitudine per circa 27 anni.
Incurante di tutto quello che attorno era già cambiato da decenni.
Il secondo lungometraggio del regista francese Arthur Harari, dopo il buon esordio con l'intrigante noir Dark inclusion, è una solida coproduzione internazionale che vede coinvolta anche l'Italia, girato in giapponese e con attori nipponici e filippini.
La vicenda ricorda a tratti quel famoso film di John Boorman, Duello nel Pacifico con Lee Marvin e Toshiro Mifune; ma stavolta il duello è tutto unilaterale, frutto di una guerra soprattutto e prima di tutto personale che il risoluto protagonista combatte con le proprie convinzioni e la propria fede, guidato un istinto di circa obbedienza e da un rigore che non ammette rese o condizionamenti.
Il film impiega tempi lunghi per esplicitare le intenzioni ed il carattere risoluto del suo inarrendevole protagonista, e si fa notare per le pregevoli ambientazioni esotiche tipiche di quelle lontane longitudini.
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