Trama
L'uomo condivide il pianeta Terra con oltre un miliardo di maiali, un miliardo di mucche e venti miliardi di polli. Nelle società industrializzate, non si è consapevoli di quanto senzienti siano gli animali. Cosa pensano di noi? Cosa ci direbbero se conoscessimo la loro lingua? Possiamo capirli osservandoli attentamente? Cosa possono insegnarci?
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Ero un ragazzo di città, ma a quattro anni ho vissuto per alcuni mesi in campagna. È stato lì che ho conosciuto il mio migliore amico: Vasya. Era più giovane di me, aveva solo qualche settimana quando ci siamo incontrati per la prima volta, ma col tempo è diventato il mio amico più caro. I momenti che abbiamo passato insieme fanno parte dei ricordi più preziosi della mia infanzia.
Un giorno, quando ero ancora un ragazzino, il maialino Vasya fu ucciso e servito in cotolette in occasione del cenone di Capodanno. Ero devastato. Diventai immediatamente il primo (probabilmente) ragazzino vegetariano di tutta l'Unione Sovietica. Una delle conseguenze legate a questo evento è che, da quando sono diventato regista, ho sempre voluto fare un film sulle creature con cui condividiamo questo pianeta. Un film sugli animali, filmati come esseri senzienti a pieno titolo. Il mio film non li avrebbe guardati dall'alto verso il basso, né li avrebbe umanizzati. Non avrebbe avuto alcun sentimentalismo, né sarebbe stato propaganda vegan. Era però impossibile trovare i finanziamenti per girarlo, dato che il film che avevo in mente non avrebbe raccontato di delfini, elefanti, panda o altri graziosi animali che amiamo osservare.
Per trent'anni ho voluto fare questo film, ci sono riuscito solo quando ho incontrato la produttrice norvegese Anita Rehoff Larsen di Sant & Usant che ha corso il rischio di produrlo.
Siamo stati incredibilmente fortunati con Gunda sin dal primo giorno di ricerche nelle campagne norvegesi. La nostra scrofa rimane in scena per più della metà della durata del film ed è un personaggio straordinario. Non serve un interprete per decifrare le sue emozioni e le sue azioni. Ecco perché ho deciso di fare questo film senza didascalie, voci fuori campo o musiche: basta solo guardarlo e lasciarsi andare alle emozioni. Credo personalmente che l'essenza del cinema sia mostrare, e non comunicare un messaggio. Non faccio film per comunicare qualcosa al pubblico, non mi interessa indicare opinioni. Faccio film solo se c'è qualcosa che voglio che lo spettatore veda, offrendogli la possibilità di trarre le proprie conclusioni. Il documentario è uno strumento straordinario per mostrare le tante realtà di questo mondo, filmare cose che non riusciamo a vedere a occhio nudo. O che piuttosto non vogliamo vedere: cose che abbiamo scelto collettivamente e volontariamente di ignorare. Con Gunda, voglio che le persone notino questi animali come veri esseri senzienti. Voglio incoraggiare il pubblico a considerare la possibilità che la coscienza e la personalità degli animali esistano davvero. Ecco perché credo che Gunda sia il mio film più personale, il più importante che abbia realizzato fino a questo momento come filmmaker e come essere umano".
Note
Nonostante condividiamo ogni giorno il pianeta con miliardi di animali, siamo culturalmente condizionati ad ignorarne la sensibilità e a considerarli come una mera risorsa utilitaristica. Victor Kossakovsky realizza un film i cui protagonisti sono gli animali, prima tra tutti una scrofa di nome Gunda. Attraverso il punto di vista di un maiale o il muggito di una mucca, il film racconta come non siamo l'unica specie in grado di provare emozioni, avere coscienza o volontà.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Nella vecchia fattoria ia-ia-o. Quante bestie ha zio Tobia ia-ia-o C'è la capra, capra, ca-ca-capra..
leggi la recensione completa di gaiart