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Funny Face

Regia di Tim Sutton vedi scheda film

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La recensione su Funny Face

di alan smithee
7 stelle

TORINO FILM FESTIVAL 38 - LE STANZE DI ROL 

In una New York dominata da un capitalismo esasperato che si esprime nel suo più evidente disprezzo per le classi sociali disagiate, soprattutto dal punto di vista delle speculazioni immobiliari, due ragazzi ventenni, afflitti ognuno da problemi esistenziali , ma anche concreti ed apparentemente senza soluzione, troveranno il modo per unirsi per affrontare insieme il disagio che li unisce e li devasta.

Saul è un ragazzo solitario che vive in casa con i nonni, in una abitazione adiacente ad un grande parcheggio, i cui proprietari sono riusciti ad ottenere le autorizzazioni per la confisca, per indurre il costruttore a porre in essere una vasta opera di riqualificazione edilizia che, ovviamente, non si fa scrupolo di stravolgere completamente l'ambiente naturale circostante, già deturpato da quel parcheggio inutile costruito anni prima.

 

 

La ragazza, di nome Zama, ambirebbe a vivere una vita di libertà secondo i costumi occidentali, ma in questo è osteggiata dalla intransigente famiglia, che le impone di coprirsi con il velo e le vieta di frequentare le compagnie derivanti dalle amicizie scolastiche.

Di fronte a queste due solitudini, una scelta, l'altra imposta, il sodalizio che si crea tra i due arriverà ad osteggiare concretamente i propositi speculativi dell'immobiliarista senza scrupoli da cui dipende il devasto della vita materiale e morale della famiglia di Saul, che ormai ha trovato nella maschera inquietantemente sorridente che gli è piovuta letteralmente dal cielo, il nuovo tratto espressivo completamente opposto al suo stato d'animo, con cui fronteggiare quel mondo di ostilità apparentemente invalicabili.

E' un piacere ritrovare, ad ogni festival attento alla produzione indipendente, il talento di un regista "in crescendo" come Tim Suttom, son dagli esordi particolarmente attento a soffermarsi sui disagi della tarda adolescenza o della gioventù dinanzi ad una società dominata da regole economiche e commerciali che spesso sfuggono da ogni ragionevolezza.

 

Funny face, in questo senso, diventa l'opera più completa, sensibile e compiuta del bravo regista di Pavilion, Memphis e Dark Night, in cui la lotta, di fatto impari, dei nostri protagonisti, riserva le sorprese che a volte il caso, o la buona sorte, talvolta riescono a rendere possibile, facendo in modo che non sempre gli interessi dominanti e soverchianti, possano averle la meglio di fronte ad una massa apparentemente impotente e destinata a soccombere.

Tra gli interpreti spicca il protagonista mascherato, Cosmo Jarvis, giovane interprete e musicista già visto, proprio qui al TFF in Concorso in The evening hour, e nome promettente da tener d'occhio nell'immediato futuro, mentre, nel ruolo del bieco speculatore, riconosciamo l'attore inglese Jonny Lee Miller.

 
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