Trama
Eve era solita essere una delle più famose coltivatrici di rose al mondo. La sua azienda è però oramai sull'orlo della bancarotta. Come se non bastasse, la segretaria Vera ha assunto tre emarginati che non hanno per nulla il pollice verde. Contrariamente a ogni aspettativa, saranno proprio loro a proporre un piano folle che cambierà per sempre le vite di tutti.
Approfondimento
LA SIGNORA DELLE ROSE: LE ROSE COME METAFORA DEL MONDO DI OGGI
Diretto da Pierre Pinaud e sceneggiato dallo stesso con Fadette Drouard e Philippe Le Guay, La signora delle rose racconta la storia di Eve Vernet, una donna che è stata la più grande creatrice di rose della sua zona ma che oramai è sull'orlo della bancarotta. Quando il suo vivaio è sul punto di essere acquistato da un potente concorrente, la sua fedele segretaria Véra sfida la sorte e si convince di aver individuato la giusta soluzione per riportare in carreggiata gli affari assumendo tre dipendenti che non hanno alcuna competenza orticola. Tra differenze incolmabili e buona volontà, il gruppo si imbarcherà in un'avventura unica per salvare la piccola attività artigianale di Eve.
Con la direzione della fotografia di Guillaume Deffontaines, le scenografie di Philippe Chiffre, i costumi di Elise Bouquet e Reem Kuzayli, e le musiche originali di Mathieu Lamboley, La signora delle rose è stato così presentato dal regista: "La signora delle rose è il primo film che ha al suo centro la coltivazione delle rose. Amo i fiori sin da quando ero bambino: avevo circa undici anni quando i miei nonno hanno offerto a me e mio fratello una parte del loro giardino dandoci carta bianca sul da farsi. Avere un pezzo di terra tutto per te da bambino è come un sogno meraviglioso che si avvera! Io e mio fratello abbiamo cominciato subito a immaginare e progettare il nostro giardino ideale, un piccolo Eden da creare a nostro piacimento. Aveva un ingresso, un percorso, una panchina in cui leggere, sognare, riposare o contemplare i fiori, e lungo tutto il percorso una moltitudine di piccole sorprese nella composizione e nella disposizione delle aiuole, prima di arrivare a un grande spazio per far entrare la luce. Credo sia stata quella la mia prima esperienza con le scenografie e la messa in scena! Inconsapevolmente in quel momento è nata la mia passione per i fiori e i giardini, una passione che presto ha cominciato a convivere con il mio secondo grande amore: il cinema. Le due passioni convivono pacificamente perché si nutrono dalla stessa fonte: la ricerca di un'estetica e di una messa in scena".
Ha poi continuato: "Ho scoperto per caso che la coltivazione e la creazione delle rose è una di quelle cose come l'alta cucina o l'arte della profumeria in cui i francesi eccellono. In tutto il mondo esistono una quarantina di creatori di rose e più di venti di loro sono francesi e vivono in una grande area nella regione di Lione. La cosa mi ha intrigato e ho cominciato a fare delle ricerche in merito: le diverse fasi della creazione di una rosa, i concorsi che hanno per oggetto le rose, e l'amore e l'altruismo che esigono che da chi le crea e cresce erano argomenti di grande fascino. Ho scoperto anche che la creazione di rose non lascia niente al caso. Anzi, si basa su una selezione molto attenta: si prendono i migliori "padri" (gli stami) e le migliori "madri" (i pistilli), quelli che hanno caratteristiche notevoli in termini di colore, resistenza e profumo, e si ibridano nella speranza che l'accoppiamento dia origine a una varietà degna di essere presentata a un concorso. Da sempre, mi interessano i temi e le sfide sociali. Nei concorsi di rose ho visto uno specchio della società iper competitiva in cui viviamo oggi, in cui tutti ambiscono a frequentare le migliori scuole, a ottenere i migliori lavori e ad avere le migliori famiglie. Da questa somiglianza, ho cominciato a costruire il substrato di The Rose Maker e a lavorare sulla sceneggiatura".
"Non è stato semplice ultimare la sceneggiatura", ha concluso Pinaud. "Ho avuto prima bisogno di avere una visione completa del mondo della creazione di rose. Da sempre le mie storie attingono alla realtà e hanno al centro personaggi che sono reali. Grande ispirazione mi è venuta da La parte degli angeli di Kan Loach in cui un gruppo di piccoli delinquenti che vivono in una regione martoriata dalla povertà riescono a mostrare quanto meraviglioso è il mondo del whisky. Per La signora delle rose ho immagina una disegnatrice di rose sull'orlo del fallimento che, non in grado di pagare veri professionisti che possano aiutarla, accetta l'aiuto di tre dipendenti molto più sfortunati di lei perché nati dalla parte sbagliata della società. Mi sono basato su quanto accaduto realmente negli anni Ottanta quando, con il mondo dell'orticultura in crisi, il mercato delle rose ha avuto un crollo senza precedenti che ha letteralmente fatto fuori i piccoli produttori. In fondo, La signora delle rose è come la storia di una donna che da sola combatte contro l'industrializzazione del suo settore e le leggi del mercato. Ancorata ai suoi metodi tradizionali, resiste alle moderne tecnologie perché secondo lei abbassano gli standard di qualità. Accetta però i nuovi arrivati e, permettendo la loro integrazione, finisce per aprirsi a loro e trasmettergli i suoi segreti, soprattutto a un giovane la cui vita deragliata ha la possibilità di intravedere un nuovo futuro".
Il cast
A dirigere La signora delle rose è Pierre Pinaud, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1969, si è laureato in Lettere moderne e ha mosso i primi passi dietro la macchina da presa dopo aver frequentato l'École nationale supérieure Louis-Lumière. Il suo primo cortometraggio risale al 1997 mentre i suoi… Vedi tutto
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Commenti (9) vedi tutti
Catherine Frot ottima attrice francese che garantisce sempre il risultato brava e simpatica. La signora delle rose è una favola che fa bene al cuore.
leggi la recensione completa di claudio1959cosa c'è di più effimero e di più affascinante di una rosa? Film delicato
commento di Artemisia1593Filmetto quasi Estiveggiante ma noioso assai.voto.1.
commento di chribio1Film garbato e gentile ma anche esile come il gambo di un fiore.
commento di massimo45Rose, imprenditoria e sentimenti. Film esile ma garbato ed accattivante sulla regina dei fiori che si segue con piacere pur non essendo un capolavoro. Una miglior qualità della fotografia avrebbe aiutato a valorizzarne l'estetica che in questo caso era la cosa fondamentale della pellicola.
commento di bombo1Rose, imprenditoria e sentimenti. Film esile ma garbato ed accattivante sulla regina dei fiori che si segue con piacere pur non essendo un capolavoro. Una miglior qualità della fotografia avrebbe aiutato a valorizzarne l'estetica che in questo caso era la cosa fondamentale della pellicola.
commento di bombo1Se son rose fioriranno, ma non in questo caso.
commento di Arch_StantonCommediola monotona e sonnacchiosa.
commento di gruvierazScontato ma decoroso feel-good movie, sincero e gentile.
commento di Leo Maltin