Regia di Judd Apatow vedi scheda film
Chi pensava, con Apatow (esagero), ma questo alla fine è pure un film intelligente.
Cresce bene questo film, durante la visione. Perché durante la prima ora ero sul 6: simpatico, carino, qualche bella battuta, ma in fondo, chissene. Poi va sempre meglio, io alla fine sono per un 7,5 e ringrazio FilmTv che lo promosse con un voto medio di 7,2, facendomelo notare e mettere in lista. Ok, con la regia di Judd Apatow, probabilmente lo avrei messo comunque in elenco, i suoi film li vedo tutti, ma anche questa non è verissima, questo comunque è il sesto suo che mi sono visto.
La storia è quella vera dello sceneggiatore, che poi è anche il protagonista. Quello che racconta della sua vita, nel film, è poi (quasi) tutto quello che gli è accaduto nella realtà. Il tizio in questione (bravissimo) è Pete Davidson, poco noto da noi ma in USA sì, anche per la sua partecipazione a Saturday Night Live (e per le morose gnocche e famose che si sta passando, beata gioventù). Della storia non direi molto, se non che questo ragazzo vive con la madre, non fa nulla tutto il giorno, è un incapace, come ammette pure lui, non ha superato il trauma della morte del padre, eroico vigile del fuoco, e ha vari problemi. Ma il tutto visto con una certa ironia, una specie di Grande Lebowski degli anni ’20. Il titolo fa riferimento a una delle 5 zone in cui è divisa New York, la zona più sfigata, perché tutti hanno sentito Manhattan, Brooklyn, Bronx e spesso anche il Queens, ma Staten Island, hai voglia, ci scherzano sopra anche gli stessi abitanti. E no, lui non è il re della zona.
Il film è recuperabile su Amazon e lo consiglio, occhio che è sboccato forte e penso sia VM18. Piacque alla critica, all’uscita, piacque al pubblico, piacque a me. Uscito poco e male al cinema, eravamo in piena pandemia; passò rapidamente nelle piattaforme.
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