Regia di Werner Herzog vedi scheda film
VOTO 8+ BORDERLINE La provincia americana è l'ennesimo buco nero in cui il Nuovo Cinema Tedesco decide di 'perdersi', in questo caso con alcuni dei suoi alfieri più rappresentativi. Così se Herzog trova nella trama un perfetto strumento espressivo per la sua poetica lo deve anche alla forza degli attori, Bruno e Mattes sono alla testa di un cast indimenticabile. L'incomunicabilità e la crudeltà implicita nei rapporti umani nella società capitalistica (enfatizzata ancor di più dall'ambientazione nel paese simbolo del capitalismo), stritolano questi personaggi borderline senza lasciare vie di scampo, dilatando le sequenze sgradevoli e dolorose, per ribadire e comunicare un male di vivere lancinante. Il grande regista tedesco parte con la sua tesi e non arretra di un millimetro, contaminando come solo lui sa fare la fiction con il 'vero' (basta solo la presenza di Bruno, Il Bruno!) o quanto meno il 'poeticamente vero', lasciando lo spettatore perso fra i dubbi e le angosce di un mezzo espressivo elementare di causa-effetto e un concept cinematografico che affronta la 'verità' di petto. Herzog e il suo cinema accompagnano per mano alla 'rivelazione', l'ambizione è dunque smisurata, ma è il dovere dell'artista oltre che la conseguenza della sua presenza poetica innegabilmente 'gigante'.
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